[COLOR=darkblue][SIZE=4]Toscana, Piano paesaggistico: i professionisti tecnici non ci stanno
Piano paesaggistico Toscana [/SIZE] [/COLOR]
Architetti, geometri e periti industriali di Siena fanno ricorso al Tribunale amministrativo regionale per contestare alcune misure contenute allโinterno del Piano Paesaggistico โ Piano di indirizzo territoriale (Pit) โ adottato lo scorso 2 luglio dal Consiglio regionale della Toscana.
ร un patchwork di voci quello che si compone mettendo insieme le critiche al Piano Paesaggistico toscano: eccone alcuni stralci interessanti.
โSe non basta lโosservazione dellโAnci, se non รจ sufficiente la richiesta del Preside della Facoltร di architettura di fermare il Piano, noi professionisti ci sentiamo in dovere di rivolgerci al Giudice: qualcuno deve far notare al presidente Rossi che non puรฒ andare contro una Regione interaโ, ha affermato il presidente dellโOrdine degli Architetti della Provincia di Siena, Alessandro Ceccherini, uno dei principali sottoscrittori del ricorso.
Grossi difetti di concertazione: รจ questa una delle principali critiche mosse al Piano. โIl piano รจ stato elaborato dallโassessore, da alcuni professori e dottorandi, dโintesa con i comitati e le associazioni ambientaliste โ afferma il presidente del Collegio dei Periti Industriali di Siena, Massimo Soldati โ ma non rappresenta affatto il frutto di concertazioni locali e della comunitร regionale, siamo stati chiamati solo a cose fatteโ. Inoltre รจ contestata al Piano una visione eccessivamente pan-paesaggistica del territorio, che travalica le competenze proprie dello strumento.
โQuesto lavoro โ spiega il direttore dellโAnci Toscana Simone Gheri โ sarebbe dovuto partire dal basso, con il coinvolgimento pieno degli enti locali e non invece come รจ stato fatto, ovvero elaborando il documento con le soprintendenze e calandolo dallโalto. Il coinvolgimento, la partecipazione e la condivisione sono parole a cui crediamo, e le riteniamo utili e necessarie per ogni passaggio politico-amministrativoโ.
โInsieme alle tutele โ prosegue Gheri โ vanno inserite le semplificazioni, altrimenti verrebbe approvato un Piano che non รจ al passo con i tempi e con il sentire del Paese. Ci sono ancora troppi passaggi inutili e atti che niente hanno a che vedere con una vera ed effettiva tutela del paesaggio. In questo ambito, occorre una forte azione politica della Regione nei confronti del Ministero dei Beni Culturaliโ.
Nel documento redatto congiuntamente da Anci Toscana e Uncem Toscana per far comprendere le ragioni di tale malcontento si leggono le seguenti parole: โIl PIT/PPR adottato, al di lร dellโimpegno profuso dalla Regione nellโinterlocuzione con gli apparati ministeriali, non utilizza di fatto le facoltร previste dal Codice allโart. 143, comma 4, e pertanto non introduce alcuna semplificazione dei procedimenti amministrativi, obiettivo da lungo tempo segnalato come prioritario dai Comuni toscani per la razionalizzazione delle attivitร di tutela paesaggisticaโ.