Cara Elena Maestrini
Ti ringrazio per avermi fatto conoscere attraverso Elba Report la storia di Monica, una storia purtroppo come tante, anche banale nella sua sistematica ripetitivitร , non la prima e non lโultima, ma che sempre intristiscono e ed inumidiscono gli occhi non solo per chi non cโรจ piรน, in questo caso una giovanissima vita, ma anche e soprattutto per coloro che restano e devono, intrisi dโamore, sopportarne lโassenza. Purtroppo le istituzioni e la gente comune, sempre pronte al momento a ricordare e celebrare, desiderosa di immortalare, sembrano avere la memoria corta; tutto passa e tutto va in un inesorabile, incolmabile ed ingiusto dimenticatoio, senza rendersi conto che proprio lโamnesia, la perdita del ricordo, annulla e rende inutili tutte le buone intenzioni, i pianti, la disperazione del momento e le giuste e doverose iniziative che sembrano ora scaturire non dal cuore ma da una semplice formalitร . Ma non รจ solo la perdita del ricordo che arma la mano di quelli che definisci โignoti signori imbrattatoriโ, รจ anche e soprattutto la mancanza di cultura, quella cultura che affina lโanimo e ti rende sensibile e rispettoso del bene comune, รจ quella mancanza di desiderio di conoscere e di sapere che dovrebbe venire dalle famiglie che non ci sono piรน, da una scuola vuota ed impoverita ormai incapace di stimolare fantasie e desideri di apprendimento. Imbrattare quella targa รจ stato come imbrattare Monica, ma loro non lo sanno, non lo capiscono, non lo sentono perchรฉ sono privi non solo e non tanto dellโintelligenza della mente, ma soprattutto di quella del cuore, cosรฌ come non lo sanno, non lo capiscono e non lo sentono quegli amministratori pubblici, risultato di una scuola che non cโรจ piรน, che da anni hanno precipitato la nostra societร in quello che definisci correttamente lo โsquallore urbanoโ facendo smarrire ai piรน giovani la via.