Ora i sindacati si muovono anche per la Tasi......., quindi politica a largo spettro!!!
Basterebbe dessero una mano a rendere meno costoso il lavoro, magari iniziando a cancellare ENTI BILATERALI TOTALMENTE INUTILI, che contribuiscono non poco al costo del lavoro in Italia.
Un esempio banale LA CASSA EDILE, con la quale ho visto in un solo giorno, mi pare il primo gennaio 2006 aumentare il costo del lavoro dell'otto per cento, chissร che fra i soldi che verso qualche cosa non vada in tasca anche ai sindacati ed a qualche associazione di categoria, resto in attesa di smentite!!!!!!!!!
Per uscire da questa crisi si deve tagliare tutto quello che รจ inutile o puรฒ crearsi con un costo minore, a questo compito sono chiamate anche le forze sociali, se vogliono riconquistare quella fiducia oggi palesemente inesistente.
Come, visto l'enorme avanzo presente nelle casse INAIL, ente assicurativo, ridurre tale costo del 50% per i prossimi tre anni potrebbe dare ossigeno alle imprese e lasciare ulteriori margini per i lavoratori.
Combattere le tasse dei comuni quali la Tasi serve a poco, se non li si obbliga a ridurre le spese, come ugualmente vale per le scalpitanti regioni, anche esse probe allo scialare, vedasi i compensi ed i vitalizi dei consiglieri attuali e passati, le spese pazze a cui abbiamo assistito, i diversi bilanci della sanitร , il numero dei dipendenti regionali anche essi spesso tripli fra una regione e l'altra, o ADDIRITTURA LE SEDI DIPLOMATICHE DI ALCUNE REGIONI ITALIANE SPARSE NEL MONDO!!!!!!!!
Anche rendere chiare e visibili a tutti le entrate e le uscite dei sindacati non sarebbe male!!!!!!
โโโโLโItalia ha le regioni piรน cosmopolite del mondo, almeno stando al numero esorbitante di uffici, delegazioni e sedi distaccate che quasi tutte le regioni italiane hanno in vari paesi del mondo. Quello che viene preso maggiormente โdโassaltoโ รจ la Cina ma ci sono anche uffici delle nostre regione in Paesi dove mai ci si immaginerebbe di trovarli: dal Vietnam allโUzbekistan, dal Porto Rico alla Moldova, dalla Bosnia al Perรน. E poi, ovviamente, le sedi a Bruxelles, a cui nessuna regione italiana vuole rinunciare. In totale sono 178 e nessuno si tira indietro: anche le regioni piรน piccole non rinunciano ad avere qualche ufficio sparso per il mondo. A dirlo รจ un rapporto del Tesoro su questo strano fenomeno che potremmo chiamare โdiplomazia regionaleโ. Quello che non dice รจ quanti soldi pubblici vengono spesi per queste sedi e soprattutto a cosa servono.Per favorire gli affari delle imprese di quelle Regioni? Al prestigio dei governatori presenti o passati? Lโipotesi e che non servano a nulla ma che spendano tanti soldi pubblici.
Gino