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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 11 Ottobre 2014 alle 4:34
[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO –LORENA (1737-1801/1814-1860). LAVORI PUBBLICI COMUNITATIVI ALL’ELBA [/SIZE] [/COLOR] Il 10 gennaio 1817, essendo “una critica annata” dovuta agli “effetti della scarsità delle raccolte”, il Provveditore Soprassindaco di Pisa con circolare n. 45 scrive al Cancelliere di tutte le Comunità elbane, residente in Portoferraio. La circolare notifica il “prospetto dei Lavori che la Sovrana Munificenza ha determinato doversi aprire per dar mezzo di sussistenza ai poveri braccianti in questa critica annata”, lavori a carico del “Regio Erario”. “Accompagno a VS Eccellentissima diversi esemplari in stampa della Notificazione del Sig. Senatore Soprassindaco de 2 corrente unitamente al prospetto dei Lavori che la Sovrana Munificenza ha determinato doversi aprire per dar mezzo di sussistenza ai poveri braccianti in questa critica annata,perché Ella si compiaccia di farla pubblicare nelle diverse Comunità dipendenti da codesta Sua Cancelleria. Ella si compiacerà inoltre passarne un esemplare ai Sig. Gonfalonieri delle Comunità rispettive,facendo loro sentire che S.A.I. e R. volendoli impegnati con la loro vigilanza nell’importante e caritatevole oggetto di soccorrere utilmente la Classe Indigente,ben giustamente esige che con ogni premura procurino l’esecuzione non interrotta,o l’incominciamento dei lavori già approvati, e l’apertura ancora di nuovi in quei luoghi che ne sono suscettibili , e che quanto lo zelo che essi dimostreranno in quest’occasione li renderà di nuove riprove della Sovrana confidenza ,altrettanto essi sarebbero responsabili al Sovrano medesimo e alla Società medesima della meno che indefessa premura con cui disimpegnassero una tal commissione. Ella poi ancora procurerà di secondare con ogni mezzo le premure dei Sig. Gonfalonieri per l’adempimento delle sud divisate Paterne vedute ,e mi renderà conto periodicamente del resultato che le medesime avranno potuto ottenere “ (Circolari e ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818 C64.Carta 54.ASCP ) Le “suddivisate Paterne vedute” sono contenute nella “Notificazione” del 2 gennaio 1817 allegata alla circolare di cui sopra che è del 10 gennaio , unitamente al “Prospetto dei Lavori che la Sovrana Munificenza ha determinato doversi aprire per dar mezzo di sussistenza ai poveri braccianti in questa critica annata”. Si tratta di lavori pubblici da aprire nel “Compartimento di Pisa.Lavori a carico del Regio Erario”. Nel “Prospetto dei Lavori” allegato alla circolare sono indicati con precisione quelli da doversi aprire all’Elba e cioè A) “Costruzione di un nuovo Campo Santo in Lungone e strada da Porto Ferrajo a Lungone medesimo” ,B)” Lavori al Bagno dei Forzati in Porto Ferrajo”. La cifra di spesa che grava sul Regio Erario è notevole. E’ riferita a tutti i cantieri di lavoro che sono da aprirsi sul territorio granducale che fa riferimento a Pisa e vien così sintetizzata “L’importare dei suddetti Lavori Comunitativi del Compartimento Pisano ammonta a Lire 1.375.761” (Idem come sopra). Per avere una idea della cifra messa a disposizione equivalente in lire italiane basta moltiplicare per 0.8406 le lire toscane: si riesce così a meglio comprendere come per l’epoca la cifra era enorme. La “Notificazione” emanata dall’”Ill.mo e Clarissimo Sig. Senatore Soprassindaco “in esecuzione degli ordini di S.A.I. e R., chiarisce i motivi per cui debbono aprirsi i lavori pubblici. “ NOTIFICAZIONE L’Illustrissimo e Clarissimo Signor Senatore Soprassindaco e Soprintendente Generale della Comunità del Gran Ducato in esecuzione degli ordini di S.A.I. e R. partecipatagli con Biglietto dell ‘I. e R. Segreteria di Finanze del 1 Gennaio corrente fa pubblicamente notificare quanto appresso; SUA ALTEZZA IMPERIALE E REALE avendo con paterna sollecitudine rivolta la sua Sovrana attenzione alle pubbliche circostanze dei suoi Stati,nella benefica determinazione d’adottare tutte quelle salutari misure,che senza offendere il libero esercizio della proprietà,che è la base della Prosperità Nazionale come lo dimostra il raziocinio,e come lo ha confermato la felice esperienza di molti anni in Toscana,possono contribuire a rendere meno sensibili nella corrente Annata gli effetti della scarsità delle raccolte disgraziatamente verificata in quasi tutta l’Europa,ha di già ordinato che si aprano più e diversi Lavori sparsi in molti punti della superfice del Gran-Ducato, i quali potranno somministrare soccorso a quei Braccianti che cercano con la loro industria,e con la loro opera di guadagnarsi il pane e lasceranno alla Pietà dei Privati la dolce soddisfazione di sollevare i veri Poveri impotenti. L’IMPERIALE e REALE ALTEZZA SUA ,senza curare i maggiori sacrifici del suo Regio Erario ,vuole,che siano immediatamente posti in attività i grandiosi Lavori già approvati ,da eseguirsi a carico della Regia Cassa,ugualmente che è sua intenzione, che le Comunità le quali sono state richiamate e si sono prestate a concorrere con ogni sforzo all’oggetto istesso ,siano sollecite di dar mano a quei Lavori che da ciascheduna nel proprio Territorio sono stati deliberati. Non sarà trascurato,mediante la distribuzione di materie gregge nei Luoghi più alpestri e remoti,di contribuire al possibile a rendere operose anche le Braccia di quegli Individui atti soltanto a dei Lavori domestici ,ed in tal modo la massa riunita di Lavori pubblici e di quelli dei Privati,presenterà come occuparsi utilmente a tutti coloro cui mancassero per le circostanze mezzi di sussistenza. I Giusdicenti sono incaricati di assicurarsi che gl’Indicati Lavori vengano sollecitamente incominciati o proseguiti,e avranno cura di darne conto nei loro rapporti settimanali,secondo le istruzioni,che saranno loro comunicate per il Canale Competente. La vigilanza dei Giusdicenti sarà secondata dai Gonfalonieri,i quali si occuperanno principalmente di Lavori Comunitativi ed si daranno pensiero di sollecitare tutte quelle disposizioni che sono necessarie all’effetto che nel corso del corrente Inverno restino detti Lavori aperti ed eseguiti. Saranno spediti dei Commissari Regi coll’incarico di riscontrare e verificare se effettivamente i Lavori si eseguiscano s se sono secondate in questa parte le vedute benefiche dell’I.e R.A.S. Posti così in attività tutti i Lavori ,di cui qui sotto sarà stampato il Prospetto,ai quali ne potranno essere aggiunti altri,secondo le occorrenze ,da approvarsi in appresso,avranno avvertenza i Giusdicenti nel caso che si presenti qualche oggetto vagante ,capace di lavorare,d’intimargli di trasferirsi o al Luogo del suo Domicilio o in alcuno delle Comunità al medesimo più prossime ,ove si trovi qualche Lavoro aperto, facendogli precetto di restare a quel Lavoro e dandone avviso al Giusdicente locale onde la polizia possa invigilare sopra tali soggetti nel modo che verrà prescritto con le particolari soprindicate istruzioni Firenze,dall’Uffizio Generale delle Comunità del Gran-Ducato Lì 2 gennaio 1817 Marsini Segretario” (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818.C64.Carta 54.ASCP) La “paterna sollecitudine” di Sua Altezza Imperiale e Reale è dunque rivolta ad attivare lavori pubblici nel Granducato “i quali potranno somministrare soccorso a quei Braccianti che cercano con la loro industria e con la loro opera di guadagnarsi il pane” lasciando alla pietà dei privati “la dolce soddisfazione di sollevare i veri Poveri” i quali sono “impotenti “ a lavorare. Affinchè ciò avvenga l ‘Imperiale e Reale Altezza Sua ordina che i lavori vengano eseguiti immediatamente. I Giusdicenti (giudici) sono investiti non solo del controllo della esecuzione di tali lavori ma anche di reclutare lavoratori “capaci di lavorare”intimando loro di trasferirsi nel luogo “ove si trovi qualche lavoro aperto”. Marcello Camici ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
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