DIVERSO DA CHI?
Nelle ultime settimane si sono svolti allโElba tre convegni di grande valore formativo e sociale organizzati da tre Signore diverse tra loro ma da sempre impegnate, con argomenti diversi, a chiarire e rendere comprensibile cosa sia la cultura del rispetto. Dopo aver partecipato a questi incontri, comincio a chiedermi, forse un poโ in ritardo, qual รจ il vero significato della parola โDiversoโ.
Nellโincontro con i disabili a Procchio organizzato dal Sindaco Anna Bulgaresi, ho avuto una grande lezione di vita da molti portatori di handicap presenti che, con grande eccitazione, hanno raccontato la propria quotidianitร . Una ragazza non vedente con sano umorismo, ha canzonato il padre che ha paura di immergersi con lei. Un uomo senza gli avambracci che guida, cucina, telefona; un ragazzo senza gli arti superiori e inferiori che scrive poesie e libri, dipinge e fa musica. Queste persone meravigliose e altre presenti in sala, negano il marchio del โDiversoโ e pretendono di essere trattati al pari dei normodotati e chiedono che non sia assegnato loro una qualsiasi forma di sostegno non mirato, perchรฉ di solito รจ inadatto. Lโaiuto fisico e il sostegno deve essere sempre spontaneo da parte di chi, per studio o lavoro, gravita intorno a loro. Dopo tre ore di testimonianze sia tragiche che divertenti per la loro esposizione, sono uscito confuso perchรฉ non riuscivo a capire chi in quella sala era il โDiversoโ.
Il 12 settembre la Dott. Roberta Miliani ha organizzato un grande convegno di sport, di medicina, di terapia e riabilitazioni sportive nel disabile che ha visto la partecipazione di professori, medici e operatori sportivi che hanno illustrato lo sport, la vita e la salute dei cittadini piรน fragili spiegando le attivitร sportive possibili per i ragazzi, molti dei quali presenti in sala, con patologie croniche di disabilitร e illustrando la relativa attivitร fisica adottata. Inoltre la Dott. Miliani, ha premiato molti ragazzi che si sono distinti nelle attivitร sportive per i risultati raggiunti a nome dellโisola dโElba. Eโ stata una grande festa di sport e amicizia e ancora una volta in quel gran numero di ragazzi, era quasi impossibile stabilire chi era il normodotato. Non dobbiamo mai dimenticare che i RAGAZZI DISABILI HANNO MOLTO DA DIRE E MAI ABBASTANZA VOCE, perรฒ quel giorno รจ stato possibile.
Venerdรฌ mattina, 3 ottobre, ero al convegno organizzato magistralmente da Jessica Muti sul tema โDiscriminazione e Omofobiaโ. Si sono trattati tanti argomenti tra cui quello del bullismo omofobico e la ragione per la quale quando si parla di โomofobiaโ si finisca sempre per esprimersi in concetti di diversitร perchรฉ parlare con delle persone omosessuali molte volte si avverte, inspiegabilmente, senso di repulsione, di ribrezzo e di disagio che proviamo nei suoi confronti. Molte volte la persona omosessuale ostenta umorismo, ma piรน delle volte la fonte di quellโumorismo non รจ la gioia ma la tristezza. La frase che si sente spesso da un ragazzo Gay รจ โcome vorrei che mia madre, mio padre avessero la forza accettarmi e capirmi e non giudicarmi, umiliandomi e offendendomi come se fossi un indemoniatoโ Ai ragazzi nelle scuole bisogna far capire che non esiste nessun legame tra sesso e genere e che ognuno, nella societร civile e democratica, รจ libero di costruirsi il proprio orientamento sessuale a prescindere dal sesso biologico senza mortificazioni e liberi da pregiudizi.
Le platee di questi tre appuntamenti erano semivuote a dimostrazione che il preconcetto e la โDiversitร โ confondono ancora le menti.
Francesco Semeraro.