Viareggio dichiara il dissesto. E il sindaco renziano Betti firma le dimissioni
Il consiglio comunale ha votato la delibera, giudicando impossibile ripianare il buco da 53 milioni di euro piรน 187 di debiti. Intanto la "capitale" della Versilia cade a pezzi: non ci sono soldi per la manutenzione di teatri e monumenti, le associazioni di volontariato fanno il possibile per tamponare lโemergenza sociale e gli imprenditori hanno fondato un gruppo che chiede di "tagliare con il passato". Anche con un commissario prefettizio, se necessario
di Ilaria Lonigro | 2 ottobre 2014
Viareggio sventola bandiera bianca e vota per il dissesto. Impossibile ripianare il buco da 53 milioni di euro piรน 187 di debiti che arrivano dai carrozzoni delle partecipate come aveva inizialmente proposto il sindaco renziano Leonardo Betti.
Ma non รจ solo la cultura che viene meno. Ogni giovedรฌ mattina una quarantina di famiglie bussa alla porta dellโassociazione Araba Fenice per avere il pane. Siamo nel quartiere piรน povero della cittร , il Varignano, zona sud-est, dove lโemergenza sociale, scomparsa dallโagenda dellโattuale centro sinistra, รจ allโordine del giorno. โIl panificio-laboratorio โBeโ mi tempiโ ci regala intorno ai 20 chili di pane a volta, a seconda delle disponibilitร . E sempre piรน persone vengono a prenderlo. Lโamministrazione comunale? Conosce le nostre attivitร , dimostra interesse, ma non partecipa con azioni di supportoโ, รจ la constatazione di Emma Viviani, assistente sociale e fondatrice di Araba Fenice, che, senza aiuti dal settore pubblico, ha messo a punto un โsociale al tempo della crisiโ. โImpegniamo attivamente le persone ai margini in servizi utili alla comunitร . Le nostre raccolte alimentari, iniziate nel 2003 anche nei supermercati, sono organizzate dagli stessi cittadini in difficoltร โ, spiega. Nello stabile che ospita lโAraba Fenice โ una ex scuola di avviamento professionale in disuso da anni โ cโรจ unโaula in cui trovano riparo i senzatetto raccolti dalla Brigata Sociale Antisfratto. Persone di ogni etร , famiglie intere, italiane e non, che si fermano per un poโ e poi ripartono, fagotti alla mano, nel migliore dei casi per raggiungere dei parenti.
Anche gli imprenditori sono al limite. E hanno formato un gruppo, Viareggio Annozero, al grido di โquesto debito non รจ nostroโ. Il nome parla da sรฉ: si ricomincia daccapo. โVogliamo un taglio con il passato e una svolta. Destra e sinistra sono solo indicazioni stradali, dal punto di vista politico per noi non significano piรน nullaโ, dichiara a ilfattoquotidiano.it uno dei fondatori, Giovanni Follati, 50 anni. Insieme a lui, altri tre imprenditori locali โ impiegati nella ristorazione o nel turismo balneare โ hanno dato vita a Viareggio Annozero: Giorgio DโAgati, Marco Vatteroni e Rodolfo Martinelli. โSiamo gente qualsiasi con i problemi della gente qualsiasi: tasse al massimo e niente o quasi in cambioโ,
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