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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 13 Settembre 2014 alle 6:01
[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1814-1859) DELL’IMPOSIZIONE REGIA E COMUNITATIVA E DEL MODO DI ESIGERLA DEFALCHI ED ABBUONI [/SIZE] [/COLOR] Nell’avviso di pagamento delle tasse consegnato dal Donzello al contribuente è esplicitamente scritto che può essere richiesto “defalco” e “abbuono” mediante “istanza” e “supplica” non oltre un preciso di tempo indicato che è il 31 maggio. Questo termine ben preciso vien ribadito e spiegato con circolare dell’Uffizio dei Fossi di Pisa al Cancelliere Comunitativo di Portoferraio dove si invita le Magistrature Comunitative ad essere “caute nell’accordare li sgravi e defalchi che verranno loro richiesti”: “Circolare N 580 A forma delle indicazioni contenute negli avvisi in stampa per il pagamento del Dazio e Tassa di Famiglia,nessuna Supplica o Istanza per sgravio da quest’ultima Imposizione deve essere ammessa dopi il 31 Maggio di ciascun anno. Dopo che è stato così determinato superiormente un termine perentorio all’esibizione delle Istanze di sgravio,pare che sia conveniente per il servizio di stabilire un termine alla loro risoluzione ad oggetto di farne un solo affare ,con minore incomodo di corrispondenza,tanto per questo Dipartimento,che per le diverse Cancellerie. Spirata perciò l’epoca sopraindicata i Cancellieri Comunitativi di questo Dipartimento formeranno sollecitamente delle domande presentate a forma della Circolare in stampa de 17 Ottobre 1815 di n. 1133,un solo Stato,lo faranno rivestire dall’approvazione del Magistrato e dentro il Mese di Giugno di ciascun anno lo rimetteranno con il loro parere a quest’Uffizio per l’opportuna Sanzione. Avvertiranno in tal circostanza i Cancellieri le Magistrature Comunitative,che non dovendosi assolutamente fra quote inesigibili ,defalchi,e spese oltrepassare il dieci per cento imposto a benefizio delle Comunità,sieno caute nell’accordare li sgravi e defalchi che verranno loro richiesti ,procurando di richiamare ancora le Poste date al Tribunale , e lasciare disponibile una discreta somma per cuoprire quelle poste che nel rimanente dell’anno esser potrebbero trovate legalmente inesigibili. Partecipi pertanto VS Eccellentissima a chi occorre tali disposizioni ,ne procuri a suo tempo il puntuale adempimento,dandomi frattanto riscontro d’aver ricevuta la presente e mi creda con la solita stima Di VS Ecellentissima Pisa dall’I. e R. Uffizio dè Fossi Lì 6 maggio 1817 Devotissimo Servitore Cav. Flaminio Dal Borgo Provveditore “ (Circolari e ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818.C64.Carta 74.ASCP) Le istanze e/o le suppliche per abbuoni e defalchi per il pagamento delle tasse,previste dalla legge, erano indirizzate dal contribuente al Camarlingo della Magistratura Comunitativa e poi erano messe dal Cancelliere Comunitativo all’ordine del giorno dell’”adunanza magistrale” e qui discusse e votate con specifica “tratta”. Se accettate erano poi inviate per la definitiva approvazione ,”sanzione”,all’Uffizio dei Fossi di Pisa. Per l’anno 1818 la Cancelleria della comunità di Portoferraio fa un elenco dello “ Stato dei Defalchi ed abbuoni per la Tassa di Famiglia per il corrente anno 1818 che la Magistratura Comunitativa di Portoferraio propone accordare al di Lei Camarlingo” (Corrispondenza con Uffizio Fossi di Pisa dal 1817 al 1818 .C65.Carta 404.ASCP). Nell’elenco,scritto da Ugolini, Cancelliere Comunitativo di Portoferraio al Provveditore dell ‘Imperiale e Regio Uffizio dei Fossi di Pisa per la definitiva approvazione , sono riportati 19 nomi e cognomi di contribuenti per i quali si propone il “defalco” e”abbuono” con relativo numero di Dazzaiolo ,classe di appartenenza(sono cinque le classi in cui è suddivisa la tassa di famiglia),entità della somma di tassa da pagare e la proposta di defalco approvata dalla Magistratura. I motivi per i quali viene accettata l’istanza e la supplica di falco e/o abbuono per la tassa di famiglia da parte della Magistratura Comunitativa sono i seguenti: “per avere abbandonato la Comunità”,”Indigente”,”Morto ed i suoi eredi sono miserabili”,”Portati ambedue per errore nella Classe 2° quando dovrebbero essere collocati nel grado 3°”,”diminuito di Lire 5 per essere stato collocato erroneamente in prima Classe” (Idem come sopra). Al fondo dell’elenco segue uno scritto del Cancelliere Ugolini sempre indirizzato al provveditore dell’Uffizio dei Fossi di Pisa . Tale scritto oltre a chiarire come avviene la delibera della Magistratura porta a conoscenza anche che lui, come Cancelliere, sostiene tale “deliberazione magistrale” perché afferma “concorro nel sentimento esternato dalla Magistratura “ nella deliberazione : “Portoferraio dalla Cancelleria Comunitativa li 12 giugno 1818. Adunati Serviti Servono. Gli Ill.mi Gonfaloniere e Priori rappresentanti la Magistratura Comunitativa di Portoferraio in pieno numero di cinque per trattare vedute ed esaminate l’Istanze esibite a tutto il 31 Maggio prossimo passato dall’Individui sottoposti alla Tassa di Famiglia per il corrente anno 1818 che si sono creduti gravati dalla quota e grado assegnatole. Veduta la nota presentata dal loro Camarlingo per ottenere Defalco delle quote non potute esigere da persone o che hanno definitivamente cessato dimorare in questa Comunità senza lasciare capitali o che sono effettivamente indigenti o Morte indigenti o che non sono esigibili per equivoco proprio nei Cognomi e Nomi dai Sig.ri Deputati senza che siasi potuto retificare . Veduto ed esaminato il presente Prospetto da me infrascritto Cancelliere d’ordine delle SS Loro Il.me nel quale sono composti tanto gli Individui che supponendosi gravati hanno presentati i rispettivi Reclami quanto gli altri compresi nelle predetta Nota del Camarlingo in numero di 19 fra tutti. Considerando che tutti i predetti Individui ad eccezione degli ultimi tre per le ragioni marcate nel Prospetto meritano i proposti Defalchi .Che sebbene la somma contemplata per quell’oggetto all’art. 30 del Bilancio di Previsione del corrente anno non sia che di lire 50._._ quando i proposti Defalchi eccedono lire 4._._nonostante quest’eccedente può essere fatto buono al Camarlingo l’avanzo di lire 25.13.4 che presenta il reparto di tale Tassa non contemplato nel Bilanciogiacchè il Contingente posto in Entrata all’aArt. 2 del Bilancio fu di Lire 1430._._ compreso l’aumento del Decimo è quello resultante effettivamente dal Reparto di detta Tassa dè 26 Dicembre 1817 ammontando a lire 1455.13.4 da il predetto eccedente di lire 25.13.4 non previsto in entrata. Deliberano Deliberano Approvarono il Prospetto compilato come sopra rigettarono le domande dei Sg.ri Marinari,Pecsetti e Rutigni ultimi descritti in detta Nota come resultati ( ) e proposero abbuonarsi al Sig. Camarlingo la somma di lire cinquantaquattro e soldi dieci in quanto a lire 50 sull’art. 30 del Bilancio del corrente anno 1818 e in quanto alle lire 4.10._ sull’eccedente di lire 25.13.4 che presenta il Reparto della suddetta Tassa ,salva l’approvazione dell’Ill.mo Sig. Cavaliere Provv.re dell’Uffizio Fossi di Pisa,convalidando il tutto con Partito di voti favorevoli cinque contrari nessuno. Sembrando alla mia Comunità giusti i motivi per i quali sono stati accordati i predetti Defalchi e i mezzi proposti per farne ottenere l’abbuono al Camarlingo,concorro nel sentimento esternato dalla Magistratura nella sopra descritta Deliberazione dè 12 stante,rimettendomi Dalla Cancelleria Comunitativa di Portoferraio lì 16 giugno 1818 Ugolini Cancelliere” (Idem come sopra) Questa lettera spedita dal Cancelliere all’Uffizio Fossi di Pisa a lui ritorna con in fondo scritto: “Il Sotto Provveditore dell’I. e R. Uffizio dei Fossi di Pisa acquisisce la Deliberazione Magistrale di Portoferraio del 16 Giugno 1816 con la quale si accordano i defalchi della Tassa Familiare in lire duecentocinquantaquattro e soldi dieci nel modo proposto Pisa dall’I.e R. Uffizio dei Fossi G. Mecherini” (Idem come sopra) Dopo l’acquisizione della “Deliberazione Magistrale” ,ecco la risposta dell’Uffizio Fossi di Pisa con lettera e circolare al Cancelliere Comunitativo di Portoferraio: “N° 1293 Ecc.mo Signore Quando codesta Magistratura ha creduto plausibile i motivi per concedere al Sig. Camarlingo Alieti i defalchi di alcune poste inesigibili ed indicate nelle Deliberazioni dè 3 ottobre caduto,non vi è alcuna difficoltà che siano questi posti nel suo Rendimento dei Conti,spettando poi al primo Ragioniere di quest’Uffizio Sig.re Raimondo Biadi l’esaminare se i Recapiti che devono servire di giustificazione per l’ammissione di tal Defalchi siano sufficienti per ottenerli. Tanto in replica valla Sua dè 24 caduto,mentre con tutta la stima mi segno Di VS Ill.ma Pisa dall’I.e R. Uffizio dei Fossi Lì 4 Novembre 1818” Dev.mo Servitore G. Mecherini” (Idem come .C65.Carta 445.ASCP) L’Uffizio dei Fossi di Pisa,dunque, sospende l’approvazione evidentemente perché le giustificazioni di contabilità amministrativa addotte dal cancelliere comunitativo di Portoferraio non lo convincono e lascia al primo ragioniere del suo Ufficio approfondire se i “Recapiti”, cioè le giustificazioni addotte per giustificare l’ammissione di tali Defalchi siano sufficienti per ottenerli. Marcello Camici ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
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