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Anonimo da Anonimo pubblicato il 1 Settembre 2014 alle 13:17
Scusami Gian Luca ma anch'io mi trovo costretto a non condividere la tua posizione. E siccome mi sembra di capire che sono già diverse persone a non condividerla, dovresti iniziare a chiederTi il motivo ed a metterti in discussione con umiltà. Umiltà difficile da conseguire se il presupposto deve essere quello di identificare la gestione amministrativa di un'isola in ventenni o trentenni che abbiano studiato. Il diritto di opinione, di parola, di espressione deve essere garantito a tutti. Ma proprio a tutti. Finchè questa vita ci permetterà ancora (purtroppo per poco) di dare voce anche ai più piccoli ed anche ai più ignoranti. Perchè la crescita personale, si consegue solo con il confronto e con il mettersi in discussione continuamente e con chiunque, di qualsiasi ceto sociale e posizione culturale o lavorativa. La Tua posizione mi sembra molto classista. Quel classismo che nella società di oggi prende sempre più piede e che inizia a farsi sentire sempre più fortemente provocando il divario nel tenore di vita delle persone che riusciamo a vedere tutti i giorni. La vita alla quale doppiamo auspicare dovrebbe essere quella di una parità di diritti. Fra i quali anche il diritto di espressione e di audizione di qualsiasi cittadino (ignorante o meno, acculturato ed acculturato che non sia riuscito a viaggiare). Non credo che questa parità di diritti si consegua creando disparità sociali fra chi deve percorrere lunghe distanze sotto il sole cuocente e chi invece possa tranquillamente fare pochi scalini per mettere i piedi in acqua, magari perchè si è potuto permettere un affitto di un immobile sulla spiaggia o una stanza di un albergo sulla costa. Non credo che la parità di diritti si consegua obbligando (perchè gli obblighi scaturiscono anche dal privare i soggetti della possibilità di azioni o ancor peggio a demotivarli) solo poche persone a portarsi ombrello e borse per strada ed a percorrere centinaia di metri di arenile per trovare una parte di spiaggia libera visto che ci indirizziamo sempre più alle privatizzazioni. Non credo che la parità di diritti si consegua creando discriminazioni fra i bambini (che mi sembra Ti stiano a cuore) obbligando i figli di operai a dover fare chilometri sotto il sole cuocente a rischio di incidenti mortali ed i figli dei “Signori” che possono permettersi invece le strutture private. Non credo che la parità di diritti si esprima attraverso la definizione di auto “puzzolenti” interessanti solo quelle a bordo strada, come se le altre disperse in tutto il globo non lo siano. O consideriamo tutte le auto “puzzolenti” oppure di “puzzolente” c'è solo il classismo nel mondo di oggi. Non credo sia giusto disprezzare chi ha amministrato fino ad oggi soprattutto se non si ha esperienza nella difficilissima macchina amministrativa. Qualsiasi amministrazione farà sempre qualcosa di buono e qualcosa di sbagliato. Non credo che l'attenzione degli amministratori deve basarsi solo sui temi da te esposti perchè sotto quest'ottica si verrebbe a creare una vera e propria selezione sociale. Lo sviluppo infrastrutturale deve essere tale da garantire in maniera equa e coordinata la stessa parità di diritti ai cittadini. Mi escludi i campi boe come se tutti fossero in grado di permettersi il posto in un porto turistico. Perchè non parli di sussistenza di campi boe e di porto turistico? Lasceresti spazio a tutti ed in ugual misura. Perchè non parli di una parità di diritto finalizzata al raggiungimento delle spiagge alle solite condizioni e rischi per qualsiasi classe sociale? Magari non Ti farebbe piacere sapere che i Tuoi figli aprono la portiera della macchina ed in un secondo perdono la vita investiti da un'auto perchè quelle “puzzolenti” devono stare a bordo strada. Perchè non ragioni sull'impatto ambientale di code chilometriche di auto in sosta lungo strada e non provi invece a raffrontarti con l'idea di tante microaree mimetizzate dal verde e che rispondano alle esigenze di tutti? Perchè pensi che i parcheggi debbano essere polverosi? A Lucca ci sono molti parcheggi verdi con la protezione in plastica mimetizzata nel prato verde. Ci sono parcheggi in autobloccanti, ci sono quelli più brutti asfaltati, ci sono quelli in resina naturale. Così come ci sono quelli a bordo strada polverosi anch'essi ma con la sola discriminazione di essere delle auto puzzolenti. Perchè parli di sottrarre un metro alla natura paragonandolo ad uccidere 100 bambini? Allora non realizziamo più neanche un ripostiglio! Blocchiamo il territorio! Facciamo saltare il concetto di sviluppo sostenibile! Paralizziamo il territorio! Questa è la Tua prospettiva. Non facciamo un solo mq, così non sottraiamo un mq alla natura, così paralizziamo un territorio e poi ci troviamo ad emigrare in qualche paese in cerca di lavoro. Spero che i ventenni ed i trentenni capiscano che lo sviluppo è indispensabile, la paralisi territoriale deve essere evitata, lo sviluppo controllato e con criterio incentivato. L'aeroporto: va bene lo sviluppo dell'aeroporto, ma attenzione perchè anche quello a vedersi potrebbe non essere bello, di sicuro rumoroso ed inquinante. Oppure possiamo renderlo gradevole alla vista perchè chi ne farà uso sarà sicuramente un turista che potrà permettersi il biglietto! Va bene lo sviluppo di tutte le infrastrutture soprattutto dell'aeroporto. Non va bene ragionare con classismo come emerge dalle Tue parole. E spero che questa non sia la volontà dei futuri amministratori ventenni o trentenni di cui parli. Perchè il futuro non deve essere solo quello di servizi ad una classe privilegiata. I mq sottratti alla natura sono quelli degli anni settanta quando ai fini di lucro si cementificava ovunque anche sulla costa in maniera incontrollata senza una legge che gestisse adeguatamente la tutela del paesaggio. Ben vengano le compagnie di navigazione serie e non inquinanti così come i progetti legati alle depurazioni delle acque. E' il desiderio di tutti. Ma ricordiamoci che le compagnie di navigazione serie e non inquinanti poi non devono ammortizzare i costi per l'acquisto del catamarano e la manutenzione anche sui residenti che sono già fortemente penalizzati dall' insularità. Devono gravarli sulla classe alla quale Ti rivolgi. Perchè sull'isola (come ovunque) esistono sempre persone che devono mantenere famiglie di quattro componenti con duemila euro al mese e quando i figli sono fuori a studiare, è difficile far tornare i conti. Sai in cosa spero io Gian Luca invece? Spero di poter mantenere i miei figli all'università senza dover spendere cifre che non ho di affitto e trasferte. Spero che per loro il futuro non sia quello di vedere, come già si vede oggi, la spiaggia per i residenti e la spiaggia dei vip. Spero che per andare al mare non debbano vedere la jaguar che arriva in spiaggia mentre loro porteranno ombrelloni, canotti, borse a spalla sotto 30 gradi. Spero che possano avere la barchetta del nonno legata ad una boa per andare a pescare. Spero in un futuro migliore. Non in un futuro classista.
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