Caro Semeraro, usiamo le parole giuste, per cortesia! Disperdere deliberatamente nell'ambiente olii e grassi, fritti o no, รจ un atto criminale e chi lo commette รจ un criminale bello e buono, niente di piรน e niente di meno.
Se poi consideri che questi atti criminali vengono perpetrati per nascondere al fisco il reale giro di affari delle 'FRITTURINE' per ricondurre il tutto ai 5-7mila Euro dichiarati come guadagno, credo che tenersi i peli sulla lingua, non sia molto onorevole.
Le propongo un caso tratto dalla rete:
Due multe per un totale di 30mila euro. Eโ la sanzione che dovrร pagare un ristoratore di Stroncone per irregolaritร nello smaltimento degli oli di frittura usati in cucina. La Guardia Forestale in questi giorni รจ infatti impegnata in una serie di controlli volti a verificare il corretto smaltimento degli oli in vari ristoranti, trattorie, pizzerie e rosticcerie della provincia di Terni. Oltre al locale di Stroncone, altri due titolari di ristoranti sono stati multati ciascuno con multe di poco inferiori ai 15mila euro.
Multe cosรฌ pesanti sono previste per chi non rispetta due obblighi essenziali, ricorda la Confcommercio: il primo riguarda lโiscrizione al Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti) che viene effettuata automaticamente dalla stessa Confcommercio a tutte le sue aziende consociate senza alcun costo; il secondo riguarda lo smaltimento rifiuti presso le aziende autorizzate dalla Conoe.
Se non vengono rispettati questi due obblighi, sono previste sanzioni che vanno da un minimo di 8 mila euro ad un massimo di 45 mila euro per la non iscrizione alla Conoe. Se lo smaltimento del rifiuto viene effettuato da ditte non autorizzate dallโassociazione, possono arrivare multe che vanno dai 260 euro fino a 1.550, che saranno comminate sia al ristoratore, che dovrร accertarsi se la ditta di smaltimento sia autorizzata dalla Conoe, sia allโazienda incaricata di raccogliere i rifiuti.
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Veda anche cosa dice la Confesercenti al riguardo e colgo l'occasione per invitare la Fondazione Elba, a prendere posizione sul problema attraverso il suo resp. dell'ambiente, magari anche solo a fine stagione senza allarmare i turisti.
[URL=http://www.confesercenti.li.it/_new/index.php?page=default&id=284]Dal sito di Confesercenti[/URL]
Campese