Caro matto, piangere per i mancati incassi dei para-operatori turistici, per i criminali sfregi al territorio con la conseguente ed irreversibile compromissione dell'immagine di quest'isola, non serve certo ad invertire la propensione elbana alla distruzione dell'ambiente per quattro soldi in nero. E' indice di una profonda miseria intellettuale non denunciare una radicata, diffusissima sottocultura imprenditoriale. Questa รจ la metastasi elbana che tocca bande di arricchitelli dalla vendita delle vigne sudate dei nonni e poi riempito l'isola di topaie per i turisti come fossero piccionaie. Troppe attivitร di ristorazione sono inventate da soggetti che non sanno neanche da che parte si comincia a fare impresa tant'รจ che spesso e volentieri confondono l'impresa con l'avventura. Cuochi-camerieri-muratori al nero a non meno del 70%, sono piรน numerosi delle zanzare e chiaramente, d'inverno, la maggior parte, prende il sussidio dela disoccupazione. L'ignoranza generale, che si taglia col coltello, completa il quadro della miseria elbana. E tu, matto delle macchie? di campo, non solo non punti il dito sulle vere cause della miseria, ma te la vai a prendere col parco, come si conviene alla cerchia irridentista-anti di campo, individuando in questo la fucina del male. Addirittura proponi un referendum per la sua abolizione, come se l'Elba fosse proprietร privata di un po' di gente. Lo vuoi capire che il territorio, l'ambiente, sono patrimoni di tutti al mondo e che il parco, questo parco, non l'altro 'campese', certamente da migliorare, puรฒ e deve essere sponsorizzato da tutti i cittadini.
Io non voglio domali leggere sui media mondiali che gli Elbani, dopo aver distrutto buona parte del territorio elbano, abolendo il Parco con un referendum, hanno avuto mano libera per lo scempio del resto.
Campese