Dalla nascita del primo albergo allโisola dโElba sono trascorsi oramai piรน di sessanta anni. Dopo tutto questo tempo il turismo allโElba dovrebbe essere ad un livello notevole, invece, siamo solo peggiorati, se sapessimo tornare al palo insegato e al tiro della fune saremmo un bel passo avanti, ma non ne siamo capaci. Siamo piรน duri del granito, sappiamo benissimo di essere lanciati verso la grande musata, ma non ci fermiamo, nessuno vuole scendere da questo sgangherato carrozzone che รจ oramai diventato il turismo elbano, รจ inutile andare a cercare il responsabile perchรฉ siamo tutti colpevoli. Lโaumento sconsiderato negli anni dei posti letto รจ stato come una bomba atomica per lโElba. Dobbiamo fermarci tutti per almeno tre โ quattro anni, in questo periodo riflettere sugli errori fatti e lavorare per non commetterli piรน. Cominciare ad avere un poโ di senso civico e venerare questa natura che Dio ci ha donato, liberare tutte le spiagge da queste assurde concessioni e punti blu, svincolarsi anche noi dalla ossessione dei quattrini abbattendo drasticamente i posti letto, limitare la circolazione veicolare sulle strade, pulire e ripulire tutto quello che abbiamo lasciato a torzo in tutti questi anni, chiudere tutte quelle attivitร commerciali uguali a stesse e portatrici solo di immensa tristezza, indire un referendum per lโabolizione del Parco e multare sonoramente tutti proprietari dei terreni incolti, incentivare con proposte serie le nuove generazioni alla coltura della vite, dellโolivo e dellโagricoltura in genere, abbattere tutti gli edifici (grandi e piccoli) costruiti sopra i fossi, forse ci siamo dimenticati che tanti piccoli fossi formano un grande fiume. Lโelenco delle cose da fare รจ ancora lungo, ma queste piccole regole se applicate farebbero giร tornare il sorriso e la gioia di vivere a che abita questo scoglio e ai suoi ospiti.