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MICHELE LOTTI da MICHELE LOTTI pubblicato il 6 Luglio 2014 alle 16:05
[COLOR=darkred][SIZE=4]Campeggi e crisi turistica: documentarsi prima di sentenziare [/SIZE] [/COLOR] di Michele Lotti Capita spesso, navigando nel web, di imbattersi in qualche lezioncina impartita dal tuttologo di turno. Eโ€™ quello che mi รจ capitato, giorni fa, approdando in un blog locale dove un signore, con un tono che non ammetteva repliche e utilizzando comunque uno pseudonimo, spiegava al mondo perchรฉ gli alberghi โ€œlavorano pocoโ€. Lavorano poco perchรฉ, diceva lui, molti loro potenziali clienti preferiscono andare nelle โ€œcasetteโ€ dei campeggi. Campeggi che poi, sempre secondo lui, non pagherebbero abbastanza o pagherebbero molto poco di IMU e delle altre tasse comunali. Quindi, in parole molto povere, i campeggi โ€œruberebberoโ€ i clienti alle strutture alberghiere e non verserebbero che pochi spiccioli nelle casse comunali. Per ristabilire la veritร , mi trovo costretto a fare qualche breve osservazione: (1) la normativa regionale in materia consente ai campeggi di utilizzare le piazzole, sino ad un massimo del 40%, installando case mobili, cioรจ casette con le ruote con allacci โ€œleggeriโ€ alla rete fognaria ed idrica, allacci che possano, in qualsiasi momento, essere facilmente rimossi; (2) perchรฉ il legislatore regionale ha dato questa possibilitร  ai campeggi? Forse perchรฉ i campeggi gli sono particolarmente simpatici? Evidentemente no. Il fatto รจ che il turismo allโ€™aria aperta, negli ultimi quindici anni, รจ profondamente cambiato: รจ diminuita in modo sensibile la domanda di piazzole per tende e roulotte ed รจ invece molto aumentata la richiesta per case mobili, maxicaravan, ecc. E quindi o si dava la possibilitร  ai campeggi di adeguarsi al mutamento intervenuto nella domanda o molte strutture (la maggior parte) si sarebbero trovate in difficoltร  ed avrebbero dovuto chiudere (mentre i potenziali clienti si sarebbero diretti verso altre localitร  del territorio nazionale ed europeo); (3) tornando allโ€™Elba, tra il 2001 e il 2013 abbiamo perso purtroppo circa 500mila presenze e le presenze le hanno perse tutti, campeggi compresi. Una volta, a luglio, alcuni campeggi mettevano il cartello โ€œtutto esauritoโ€, ora il โ€œtutto esauritoโ€ non esiste piรน per nessuno, รจ un sogno, anche nel periodo di picco, a metร  agosto. Eโ€™ anche possibile che qualche frequentatore di alberghi a 2 o 3 stelle abbia deciso, magari per mera curiositร , di provare la vacanza in una casetta in una struttura allโ€™aria aperta, ma questo passaggio da una tipologia allโ€™altra rientra nellโ€™assoluta normalitร  e non รจ stata certo una fuga di massa.; (4) quanto al fatto che i campeggi non verserebbero abbastanza tributi nelle casse del comune, lโ€™autore del post forse non sa che alcuni campeggi solo di tassa rifiuti pagano circa 100mila euro lโ€™anno. E non sa nemmeno che a Capoliveri undici campeggi da soli versano oltre il 30% di quanto il comune introita ogni anno dalla tassa citata. Quindi, per concludere, prima di sputare sentenze bere un bicchiere dโ€™acqua, respirare profondamente e, soprattutto, documentarsi bene sulla materia.
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