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LUCIANA GELLI da LUCIANA GELLI pubblicato il 12 Maggio 2014 alle 18:57
[COLOR=darkred][SIZE=4]SILOS CARBURANTI...PORTOCANTIERI E VARIE AMENITA'...Per voi che vi candidate per diventare il nuovo sindaco di Portoferraio." [/SIZE] [/COLOR] Inconcepibile credere che i silos di carburanti siti in viale Teseo Tesei, nonostante i dissennati lavori che intendono realizzare per il PortoCantieri (ex Water Front e già ribattezzato Portopapponi, come avvenuto per Portoferraio rinominato Mortoferraio), debbono restare dove sono attualmente. Eppure, i candidati sono tutti con l’osso in bocca del PortoCantieri. Ma, se per caso, questo progetto non potesse essere realizzato, quale altra idea avrebbero i candidati per dare un impulso a Portoferraio e all’Elba? Tenendo conto che una certa economia di tipo industriale e basata sulla cementificazione, dopo un primo momento di fortuna, sta portando il mondo alla rovina. Il modello di sviluppo non può essere quello di consumare il suolo, la costa, il mare. Ogni anno, ogni giorno scopriamo che in Italia esistono pericolosi accordi tra politici, amministratori, ministri, imprenditori, gente importante al servizio di poteri economici, circoli segreti, faccendieri, onlus, logge e cosche. Gente che pensa solo ad aumentare la propria ricchezza, il proprio potere, il guadagno nascosto, magari costruendo anche abusivamente, chiudendo sentieri e spiagge, progettando per esempio: ponti sullo Stretto di Messina, Tav, Ecomostri, porti. Un esempio inquietante sono stati prima Tangentopoli e oggi l’Expo. Insomma, gente che produce ricchezza per se stessa impoverendo, sempre più, i comuni mortali. Gente che ha perso completamente il senso della natura, che vuole tutto, di più e subito, senza preoccuparsi della vita futura dei propri discendenti. I candidati dovrebbero alzare il tiro e pensare alla sicurezza e alla salute della popolazione, all’ecosostenibilità del territorio ed agire in nome della cultura della bellezza, quella bellezza dell’Elba che è stato l’unico mezzo che ci ha permesso di vivere dal dopoguerra ad oggi. Dovrebbero lavorare sulla qualità, per sopravvivere all’accaparramento delle risorse dalla e della nostra natura. La cultura della bellezza non è un sentimento antieconomico. Tutt’altro. Domanda: quei depositi possono essere un “bomba” che può esplodere nella fase di svuotamento, in cui aumentano al loro interno i gas, e nella fase di rifornimento ultimato di sversamenti dal tubo inquinando sia la flora che la fauna marina? Il sindaco Peria ha sempre parlato con “viva e vibrante soddisfazione” di zona che finalmente sarebbe stata bonificata; ma di quale zona?, ma di quale bonifica?, se non si provvederà alla loro soppressione e/o al loro spostamento in una zona più idonea? I silos sono collocati nella stessa zona del porto, dove arrivano e partono migliaia e migliaia di persone e automezzi. Di fronte c’è la struttura della Coop, nelle immediate vicinanze l’Istituto Cerboni, le Scuole Medie Pascoli, il Palazzetto dello Sport e tante civili abitazioni. Intanto tra l’Elbana Petroli e la Esaom Cesa le accuse reciproche sono arrivate al ricorso al Tar. L’amministratore delegato dell’Elbana Petroli sottolinea: “Appare assurdo il grido alla tutela ambientale da parte di chi pretende di eseguire un progetto che ha ben altre problematiche d’impatto” (Cronaca – La Rosa – Il Tirreno). Perché queste “ben altre problematiche d’impatto” non vengono fatte sapere alla comunità? Cosa altro ci viene nascosto? E l’Esaom Cesa risponde: “Il trasferimento di Elbana Petroli è previsto nell’accordo urbanistico legato al Water Front”. Se il progetto PortoCantieri verrà realizzato, penso che gli attuali depositi di carburante potrebbero risultare addirittura insufficienti, dal momento che il nuovo porto conterrà circa 500 imbarcazioni che avranno un’incidenza sui consumi di carburante. Nel frattempo che l’Elbana Petroli e l’Esaom Cesa si rimandano la palla, chi rischia la vita sono tutti gli altri? Cioè la maggioranza delle persone? Tutto bene Madame La Marquise? Certo, basta fare un bell’investimento senza parlare dei lati negativi e dei pericoli. Infatti, per ottenere il consenso a questo progetto, basta far vedere delle immagini (orribili) e mantenere la popolazione nell’ignoranza, nascondendo ben bene tutte le problematiche che ne scaturiscono, compresa la speculazione edilizia, perché di questo si tratta, e uno sconvolgimento del Golfo di Portoferraio. Sanno coloro che vogliono fare le nuove costruzioni al PortoCantieri che le agenzie immobiliari dell’Elba hanno numerosissime offerte di abitazioni, di ville e locali commerciali, in vendita e in affitto? Sanno che all’Elba c’è una notevole ricettività data da alberghi di varie categorie, pensioni, campeggi, agriturismo, appartamenti e camere in affitto (quasi sempre a nero), che possono ospitare i turisti? Cui prodest, a chi giova continuare a costruire se non a chi vuole speculare? Quando si sfrutta male la ricchezza di un capitale, la natura, che noi abbiamo ricevuto gratis, alla fine si rimane poveri materialmente, moralmente e culturalmente. Ma ritornando ai depositi, riuscite ad immaginare che disastro di vite e di ambiente provocherebbe un’esplosione? Potete immaginare la portata della catastrofe? C’è da tremare al solo pensiero che ciò possa accadere. Ci vogliamo chiedere che valore abbia la vita delle persone nella coscienza dei nostri amministratori, locali-regionali-statali, se sono disposti a barattare la vita e l’ambiente con un progetto che può avere risvolti incredibilmente negativi permettendo una cementificazione in una zona pericolosa in quanto considerata Pime (Pericolosità idraulica molto elevata). Fino ad oggi, per fortuna, non è avvenuto alcun disastro: ma gli scongiuri possono servire ad allontanare eventuali pericoli? Le amministrazioni elbane, e principalmente l’Amministrazione di Portoferraio, hanno il dovere di intervenire dimostrando un alto senso di responsabilità e il prossimo sindaco, chiunque sarà, ha l’obbligo di pretendere, se non troverà una soluzione che metta in sicurezza la vita delle persone e dell’ambiente, di tornare al vecchio sistema e cioè a un traghetto aperto che trasporti le autobotti di carburante, come la Esso ha provveduto a fare fino a circa due anni fa, eliminando così la necessità di avere dei silos sul posto. E già che ci sono: in Germania hanno abbattuto il tragico muro di Berlino; riusciranno i vari amministratori – comunali, dell’Elbana Petroli, dell’Esaom Cesa etc. – a fare un gesto d’amore per l’Elba e abbattere quei muri di viale Teseo Tesei che impediscono la vista sul Golfo? Dateci una passeggiata che unisca al piacere di camminare quello di guardare qualcosa di unico nel suo genere, il bel Golfo di Portoferraio. Sarà un piacere per gli elbani e per tutti i turisti, che potranno ammirare la bellezza, che è la vera e unica economia di questa isola. Ricordiamoci che la costa appartiene al Demanio e alla nostra città e che nessuno può disporne come se fosse propria proprietà. Sarà inutile votare per eleggere un nuovo sindaco, se ci faranno ritrovare e sprofondare nelle sabbie mobili di politiche dissennate. Permettetemi di suggerire, in un momento di grandi celebrazioni, come è avvenuto il 22 aprile scorso l’appello in tutto il mondo per “La Giornata della Terra”, di stabilire per l’Isola d’Elba “La Giornata della Terra, della Costa e del Mare”. Tre elementi della nostra vita che dobbiamo glorificare e proteggere. Le signore e i signori candidati a sindaco saranno così intellettualmente onesti e candidi da farci sapere prima delle elezioni come pensano di agire per evitare le problematiche sopra esposte? Luciana Gelli
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