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[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'astensionismo condannerà l'isola. [/SIZE] [/COLOR] Non avrei mai pensato dopo anni di vita politica e amministrativa di arrivare a fare queste considerazioni ma dalle nostre parti la realtà supera la fantasia. Se c'è un dato che mi ha colpito in questa "pre-campagna elettorale" sono le frequenti dichiarazioni di "non voto" raccolte da tanti cittadini di Portoferraio delusi e disorientati da una discussione politica che - in effetti - si è scordata di loro. "Io mi candido", "io non torno indietro", "io ho il diritto di fare il Sindaco"... Queste le affermazioni più frequenti dei candidati, con qualche laconico impegno di fronte agli "ordini scritti" di chi si è forse volutamente scordato i risultati politici dei giochini degli ultimi anni ma... soprattutto si è occupato ancora una volta di dire "cosa vuole", come fosse scritto da qualche parte che i Portoferraiesi debbano scattare in piedi e rendere merito delle profonde difficoltà in cui l'isola versa e nelle quali vivono e lottano ogni giorno consapevoli che a tutto questo interessamento subentrerò la solita proverbiale indifferenza. Comprensibile la reazione: la cambiale in bianco del nostro futuro non la può pretendere chi quel contratto l'ha calpestato infinite volte. C'è ormai poco tempo per una presa di coscienza e di responsabilità perché queste elezioni non siano la triste conferma che prima di consegnare a qualcuno la fiducia occorrerà risalire le montagne della sfiducia e della diffidenza e che nel frattempo a decidere saranno coloro che non si pongono queste domande.