[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO-LORENA (1737-1801/1814-1860) [/SIZE] [/COLOR]
PUBBLICA ISTRUZIONE
(TERZA ED ULTIMA PARTE)
Nelle “istruzioni per il Regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 novembre 1816” gli articoli numero XIII e XIV stabiliscono come e cosa,attraverso un “prospetto dettagliato dello stato delle rispettive scuole….tutti i Rettori di Collegi e i Deputati o Soprintendenti delle Scuole pubbliche” debbono relazionare col Regio Consultore.
“Art. XIII
Tutti i Rettori e i Deputati o Soprintendenti alle Scuole Pubbliche o altro qualunque Stabilimento d’Istruzione,ove s’insegnino le Belle Lettere o Le Scienze,saranno tenuti di trasmettere dentro il prossimo mese di Gennaio 1817 al Regio Consultore un Prospetto dettagliato dello stato delle rispettive Scuole,da cui resulti com’esse siano montate,in qual modo dirette,qual sia il metodo d’istruzione,fino a qual punto progrediscano ,qual ne sia l’Istituzione e quale l’utilità dirimpetto al numero dei giovani,che vi concorrono,qual sia il numero e le funzioni dei Professori e Maestri e quali i libri che usano nell’insegnamento (Circolari e Ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818. C64.Carta 62.ASCP)
Art .XIV
E così pure i medesimi Rettori,Deputati ec. dovranno ogni anno entro il mese di ottobre far pervenire al Regio Consultore un rapporto sullo stato dei rispettivi Collegi e Scuole e sopra quanto di rimarchevole sia nel decorso anno scolastico accaduto tanto rispetto ai Professori che gli Studenti” (Idem come sopra)
Questo” prospetto dettagliato delle rispettive scuole” che il legislatore vuole sia annualmente redatto da ogni qualsiasi stabilimento,scuola di pubblica istruzione,è davvero dettagliato dovendosi far conoscere al Regio Consultore “in qual modo dirette,qual sia il metodo d’istruzione,fino a qual punto progrediscano,quale ne sia l’istituzione e quale l’attività dirimpetto al numero dei giovani,che vi concorrono,qual sia il numero e le funzioni dei Professori e Maestri e quali i libri che usano nell’insegnamento”.
Anche a Portoferraio,nel dicembre 1817, si provvederà ad esaudire le “sovrane istruzioni” con l’emanazione di un “regolamento per le pubbliche scuole” di cui ho già parlato .
Questo tipo di conoscenza che il Regio Consultore acquisisce verrà poi trasferita direttamente alla Segreteria di Stato ,a Firenze, e, tramite questa, a Sua Altezza Imperiale e Reale,il quale sarà perciò immediatamente messo a conoscenza sulla situazione della pubblica istruzione in tutto il granducato di cui egli è a capo.
E’ dunque sorprendente come il Capo dello Stato,S.A.I. e R. , voglia essere messo direttamente a conoscenza”tempo per tempo”.
Il capo dello stato è Ferdinando III Asburgo-Lorena e su lui abbiamo appreso , a riguardo delle università di Pisa e di Siena,dall’art .X delle presenti istruzioni di cui stiamo trattando che “stà sommamente a cuore di S.A.I e R. il conoscere tempo per tempo lo stato di dette Università”.
Appare evidente che è volontà del legislatore usare tale conoscenza non solo per controllare quantità e qualità della istruzione pubblica universitaria ma anche per procedere ad una pianificazione annuale degli studi nella pubblica istruzione del granducato.
Ed infatti di ciò si prende in considerazione nell’articolo XV ,l’ultimo,dove il legislatore indica i còmpiti del Regio Consultore verso l’Imperiale e Regia Segreteria di Stato: redigere “il prospetto generale degli Studi esteso a tutto il Gran-Ducato … per farsi presente a S.A.I. e R.”
“Art XV
Finalmente il Regio Consultore sul risultato dei sopraindicati rapporti e relazioni formerà annualmente il Prospetto Generale degli Studi esteso a tutto il Gran-Ducato,correlandolo delle riflessioni ed avvertenze analoghe alla soggetta materia , e questo Prospetto lo accompagnerà dentro il mese di Dicembre di ciascun’anno all’ I. e R. Segreteria di Stato per farsi presente a S.A.I. e R.” (Idem come sopra)
Le conclusioni che si possono trarre dalla lettura di queste “Istruzioni per il Regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 Novembre 1816”sono che esce fuori una Pubblica Istruzione Granducale la quale facendo perno sulla figura del Regio Consultore snellisce e sburocratizza il rapporto tra il governo(costituito dal capo dello stato che è Sua Altezza Imperiale e Reale con la Segreteria di Stato) e gli organi periferici della istruzione pubblica.
Divenendo il Regio Consultore punto di snodo tra centro e periferia,esso assume su di sé tutta la responsabilità dell’efficienza dell’amministrazione scolastica granducale perché”dovrà avvertire di dirigere le sue Istruzioni nel modo il più uniforme ed il più analogo allo spirito dei Regolamenti” e perché non esiste altro che lui come intermediario della corrispondenza,del rapporto tra Governo e ogni luogo,istituto,”stabilimento” di istruzione pubblica.
In parole povere,se qualcosa non funziona o funziona, è sempre facilmente individuabile il responsabile.
Credo che il Granducato di Toscana con queste “Istruzioni per il Regio Consultore” si ponga in primissimo piano a livello europeo per quanto riguarda la pubblica istruzione nei primi anni dell’ottocento,in quanto si pone molta attenzione alla qualità dell’insegnamento.
Su questo interessante argomento per chi volesse saperne di più sulla organizzazione della istruzione pubblica nel Granducato di Toscana, indico di consultare “Descrizione geografica della Toscana compilata dall’Ab. A. Ferrari” (Firenze.Tipografia all’Insegna di Clio. 1838).
Marcello Camici
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio