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Rattrista e non poco questa inutile bagarre scatenata nel centro/destra di Portoferraio. Tranquillizzatevi, gli elbani hanno occhi per vedere, quindi chiaramente la visione dei dieci anni Periaci & c. Come sono stati attori attoniti di vicende imperdonabili, dove ha prevalso l'odio invece della umanità, dove persone apprezzate non hanno trovato la dovuta solidarietà e tanto meno la corretta delega agli organi competenti di un giudizio, poi sfociata in clamorosi epiloghi. Portoferraio, un capoluogo abbandonato al degrado, un sindaco altamente teorico e in verità dotato di grande e suadente linguaggio, mai tradotto in azioni concrete. Spiace davvero questo ping pong di accuse e non meno di vanti. Prestarsi ad un ruolo pubblico dovrebbe rendere schivi da allori ed incensi. Basta per favore o si diviene ridicoli. Se come in molti richiamano, prevale il senso di responsabilità verso l'intera isola, oltre ad abbassare i toni si deve trovare un modo civile per esprimere una unica lista, un buon programma, candidati credibili e motivati. Ai più ben poco interessano i sogni o le aspettative personali dell'uno o dell'altro. Una ottima soluzione sarebbe anche un bel passo indietro dei tre contendenti, magari uniti nel trovare un Sindaco con la esse maiuscola. L'economia isolana è debole e fragile, Portoferraio merita quel ruolo trainante, per le sue strutture e non meno per quel capitale storico e culturale che possiede e che a ben vedere è un patrimonio nostro, isolano, come il resto del territorio a sua volta svolge un ruolo di richiamo turistico in cui poi anche Portoferraio trae vantaggi ed economia. Il richiamo affinché dall'alto si riesca a gestire la questione fino a riportarla alla realtà sociale è doveroso e realista. Rinunciare e porsi al servizio della comunità non può essere letto come un fallimento od una resa bensì un gesto di responsabilità. L'Elba tutta guarda un triste teatrino, maledettamente ripetitivo e dannoso. Antonio