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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 8 Marzo 2014 alle 6:36
[COLOR=darkblue][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA ( 1737-1801/1814-1860). CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE [/SIZE] [/COLOR] L’amministrazione pubblica durante il granducato di Toscana Asburgo Lorena non era esente da fenomeni di corruzione. Al Cancelliere Comunitativo di Portoferraio perviene, nel dicembre 1818,una comunicazione dall’Imperiale e Reale Segreteria di Finanze di Firenze che ha per argomento proprio la corruzione . Sembra che non sia esente da corruzione nessun “dipartimento politico,civile,militare ed economico “: questo è il primo dato che emerge dalla comunicazione. Ciò accade nonostante l’attenzione permanente di Sua Altezza Imperiale e Reale affinchè un buon governo sia presente sul territorio: attenzione dimostrata con la legge sulla nomina diretta da parte Sua Aletzza Imperiale e Reale di ogni gonfaloniere di ogni comunità della Toscana e i rigidi controlli degli organi sovracomunitativi fiorentini sulla efficienza dei Dipartimenti Comunitativi in cui il territorio toscano era stato suddiviso. L’estensore della comunicazione ,L. Frullani,da Firenze,dalla “Imperiale e Reale Segreteria di Finanze”,fa sapere che è proprio Sua Altezza Imperiale e Reale che “vuole che siano col massimo rigore tenute in osservanza le Leggi,Ordini e Circolari ,le quali proibiscono sotto diverse e gravi pene non solo di richiedere ma anche l’accettare in qualunque tempo regali o mancie”. Per combattere il malcostume della corruzione si fa leva su “il decoro di chi ha l’onore di servire l’I. e R.A.S. e lo Stato” ricordando così che è un onore e un pregio servire non solo lo Stato ma anche l’Imperiale e Reale Altezza Sua. Uno dei reati più gravi che un impiegato dello Stato poteva commettere era quello di tradire il servizio all’ Imperiale e Reale Altezza Sua. (I. e R.A.S.) Ecco la comunicazione al Cancelliere Comunitativo di Portoferraio: “Illustriss. Sig.Sig.Padrone Colendiss. Sua Altezza Imperiale e Reale vuole che da tutti i Capi dei Regi e Pubblici Dipartimenti ,e da quelli dei Tribunali sia rammentato efficacemente ai loro sottoposti , e in specie ai Subalterni Impiegati, o Inservienti nei loro Dipartimenti essere Sovrana Intenzione ,che siano col massimo rigore tenute in osservanza le Leggi ,Ordini e Circolari ,le quali proibiscono sotto diverse e gravi pene non solo di richiedere,ma anche l’accettare in qualunque tempo regali,o mancie da chiunque abbia ,o abbia avuto rapporti per se ,o per altri ,coi predetti Dipartimenti,o Tribunali, e ferme stanti le pene nelle Leggi, e Regolamenti comminate ,autorizza i detti Capi di Dipartimento ,o Tribunali a sospendere dall’esercizio dell’Impiego chiunque dei detti Impiegati Subalterni ,o Inservienti ardisse contravvenirci,rendendone conto per le ulteriori risoluzioni. E’ mente pure dell’I.e R.A.S. che sia reso noto ai detti Capi di Dipartimento o Tribunali,che a forma della Circolare del 21 luglio 1777,quest’Ordine è anche esteso ai Servitori, e dipendenti d’Impiegati d’ogni Dipartimento Politico,Civile,Militare ed Economico,e che sarà loro dovere di fare in tale proposito le più severe ingiunzioni a questi loro sottoposti. Il decoro di chi ha l’onore di servire l’I.e R.A.S. e lo Stato,e la delicatezza,che ha formato sempre il pregio distinto degl’Impiegati Toscani sono talmente interessate nell’esecuzione di questi Ordini,che non può dubitarsi dello zelo con cui i Capi di Dipartimento e Tribunali si affretteranno di procurare coi più efficaci mezzi l’osservanza,alla quale è stata invitata a cooperare anco la Polizia di tutte le Città e Luoghi del Gran-Ducato. Tanto devo partecipare a VS Illustrissima in esecuzione del Sovrano Dispaccio in data del 21 stante. E con distinta stima ed ossequio passo a confermarmi. Di VS Illustrissima Dall’Imperiale e Reale Segreteria di Finanze Li 21 dicembre 1818. L.FRULLANI Devotissimo Servitore Luigi Poirot” (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818.C64.Carta 148.ASCP). E’ utile ricordare che il Cancelliere Comunitativo di Portoferraio,cui tale comunicazione è indirizzata,fa parte di quei “Servitori, e dipendenti d’Impiegati d’ogni Dipartimento…”ai quali “ è mente pure dell’I. e R.A.S.” che sia esteso l’ordine “a forma della Circolare del 21 luglio 1777”. Marcello Camici ASCP: Archivio storico comune Portoferraio
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