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Benito da Benito pubblicato il 21 Febbraio 2014 alle 7:56
TANTO PER SAPERE l decreto legge per il finanziamento pubblico ai partiti รจ legge. Lโ€™Aula di Montecitorio ha votato dopo aver terminato lโ€™esame e le votazioni sugli emendamenti al testo riguardante le nuove regole sui contributi economici volontari a favore delle forze politiche, esaminato, emendato e approvato dal Senato. Il testo prevede robuste agevolazioni fiscali e la facoltร , a partire dal 2014, di destinare ai partiti la quota del 2 per mille del reddito pro-capite soggetto allโ€™Irpef. Il testo scaturito dai lavori della Camera รจ identico a quello approvato e trasmesso da Palazzo Madama. Nessun cambiamento รจ stato apportato nel corso delle sedute di ieri e di oggi. Ma รจ giร  polemica. Il Movimento 5 Stelle, che ieri ha tentato un serrato ostruzionismo, ha scatenato la protesta esibendo anche un cartello. Bugia numero 1 di Renziโ€: รจ il quello che si legge sul cartello esposto dopo che la presidente Laura Boldrini ha annunciato lโ€™approvazione definitiva del. Boldrini ha chiesto lโ€™intervento dei commessi per farli rimuovere e qualcuno dei deputati ha fatto resistenza. Nei cartelli cโ€™รจ un fotomontaggio di un vecchio cartello elettorale del segretario Pd giร  utilizzato durante le primarie. Nella โ€˜rivisitazioneโ€™ grillina il premier incaricato ha il naso di Pinocchio , sotto la scritta: โ€œBugia n.1. Se vince Renzi aboliamo il finanziamento pubblico ai partitiโ€. โ€œTacciateci di populismo, qualunquismo, demagogia. Ma noi vogliamo lโ€™abrogazione immediata del finanziamento pubblico essendo affezionati al responso referendario. Vogliamo porre tetti rigorosi e autentici alle donazioni private per non regalare la politica al potere delle lobby. Vogliamo โ€“ dicono i deputati 5 Stelle โ€“ eliminare nel tempo la cassa integrazione riservata per sempre al personale dipendente delle forze politiche, fonte di discriminazione verso tutti i lavoratori di realtร  produttive privi di ammortizzatori sociali. E vogliamo la restituzione integrale dei 2,7 miliardi di euro percepiti illegittimamente a spese dei cittadini a partire dal 1994, alcuni dei quali impiegati per sprechi inauditi degni dei vizi peggiori del genere umano. Vogliamo gridarlo a Matteo Renzi che senza pudore mente sostenendo che oggi le sovvenzioni statali vengono abrogateโ€. Ieri cโ€™era stato un serrato ostruzionismo del M5S. In quasi due ore e mezza lโ€™Assemblea era riuscita a compiere solo tre votazioni: su ogni richiesta di modifica del testo oltre ai presentatori (hanno cinque minuti ciascuno per parlare) intervenivano una cinquantina di deputati (la metร  dei componenti del gruppo). Il partito di Beppe Grillo chiedeva lโ€™abolizione immediata di tutte le forme di finanziamento ai partiti (che invece restano fino al 2017), tetto massimo per le erogazioni liberali a 30 mila euro (ora invece sono oltre i 110), cassa integrazione per dipendenti di partito limitata al biennio 2014-2015 e non a vita (come รจ ora) e nessuna agevolazione di tariffa postale per chiedere il 2 per mille ai cittadini (il costo stimato, solo per il 2014, รจ di 9 milioni di euro). Forza Italia aveva ritirato tutti gli emendamenti presentati dai propri esponenti. La scelta dei parlamentari โ€œazzurriโ€, preannunciata ieri sera in chiusura di seduta dal deputato Rocco Palese, era orientata proprio a favorire una rapida approvazione del provvedimento. Cosรฌ come annunciato dai rappresentanti di Forza Italia, anche gli esponenti del Partito socialista (che non partecipa al voto) avevano ritirato tutte le proposte di modifica presentate a propria firma. Il partito Fratelli dโ€™Italia si รจ astenuto. Mentre per Scelta Civica ha votato sรฌ, a favore anche Ncd, mentre Sel ha votato contro. Stamattina era stato bocciato lโ€™emendamento presentato dal parlamentare della Lega Nord Matteo Bragantini che prevedeva che le fondazioni e le associazioni i cui organi direttivi siano costituiti in tutto o in parte con scelta politica potessero continuare a finanziare i partiti. La proposta avanzata dallโ€™esponente del Carroccio recuperava in parte un progetto elaborato a Palazzo Madama dai parlamentari di Scelta Civica, mirante a rompere ogni rapporto economico tra gruppi partitici, fondazioni e think-tank politici.
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