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Pino dei Palazzi da Pino dei Palazzi pubblicato il 19 Febbraio 2014 alle 11:29
Anche io guardo le vecchie foto di Marina di Campo e mi chiedo se diverse scelte urbanistiche non avrebbero determinato diversi risultati in termini turistici. Segare i pini perchรฉ โ€œlรฌ non c'erano, non sono autoctoniโ€, per certi versi non fa una piega. Mi domando se certi palazzi e hotel dai discutibili stili architettonici, non siano anche loro fuori contesto. La spiaggia di Marina di Campo avrebbe persino dovuto essere dotata di strada litoranea che avrebbe collegato il paese alla Foce, strada poi interrotta a metร  perchรฉ persino il Corriere della Sera mise la notizia dello scempio in prima pagina, strada che avrebbe determinato la sicura totale scomparsa della spiaggia. Due recenti alluvioni, a cui aggiungerne una mezza del 2008, dovrebbero far sorgere dubbi su dove e come si sia costruito a Marina di Campo. Guardare le vecchie cartoline e valutando l'immagine, non solo estetica e formale, che l'urbanizzazione di Marina di Campo offre dovrebbe stimolare un piรน articolato e partecipato dibattito su cosa sarebbe potuta essere questa localitร  turistica. Un tempo frequentata da aristocrazia, grande borghesia industriale, attori e registi; oggi ci auguriamo di riempire almeno le 2 settimane di metร  agosto ricorrendo persino qualche pullman di pensionati svizzeri o di famiglie dall'est Europa. Oggi a pagare il conto degli errori compiuti per 60 anni sono soltanto i pini dei viali di Marina di Campo, nessun mea culpa da parte di alcun personaggio politico. Adesso andiamo verso la campagna elettorale, ascolteremo ancora le solite ipocrite liturgie che hanno sino a oggi prodotto la devastazione architettonica e urbanistica della piana di Marina di Campo. L'unica cosa che ancora permette di lavorare a questa localitร  รจ che c'รจ ancora un metro di spiaggia, seppure in costante e preoccupante erosione. Fare paragoni con il passato dovrebbe offrire il pretesto per approfondite riflessioni sul โ€œcapitale naturaleโ€ distrutto e dissipato di questo luogo, anche per le future generazioni di campesi. Qualcuno si รจ โ€œpappatoโ€ un paese intero precludendo qualsiasi prospettiva di crescita economica per il futuro, in veritร  una crescita economica ci sarร , ma solo per i soliti gattopardeschi oligarchi che fingono da mezzo secolo di litigare per meglio proseguire nell'incessante opera di devastazione del patrimonio naturale collettivo, ciรฒ in nome di un insaziabile appetito teso all'arricchimento del proprio patrimonio edilizio. Tutto รจ orientato a 100 giorni di stagione, non uno di piรน. Il vero errore del passato non รจ stato piantare i pini a Marina di Campo, รจ stato โ€œvotareโ€ facili scelte di pancia per orientare la qualitร  dell'offerta turistica a ciรฒ che oggi raccoglie: un turismo di media qualitร  a cui si offre una qualitร  sempre inferiore in termini di patrimonio naturale; che le due cose siano in connessione deve essere sfuggito a tutti gli amministratori campesi e ai loro elettori. Tra 5 anni la spiaggia sarร  probabilmente definitivamente interrotta, in paese non ci sarร  piรน un solo albero a mitigare temperature estive e alcune evidenti brutture edilizie, il lungomare sarร  un perenne cantiere e allora il bilancio ambientale collimerร  con il bilancio del turismo: definitivo declino.
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