tratto da "gli otto peccati capitali della nostra societร "
Tra lโimmagine della periferia urbana e quella del tumore esistono evidenti analogie: in entrambi i casi vi era uno spazio ancora sano in cui erano state realizzate una molteplicitร di strutture molto diverse anche se sottilmente differenziate fra loro e reciprocamente complementari, il cui saggio equilibrio poggia su un bagaglio di informazioni raccolte nel corso di un lungo sviluppo storico; laddove nelle zone devastate dal tumore o dalla tecnologia moderna il quadro รจ dominato da un esiguo numero di strutture estremamente semplificate. Il panorama istologico delle cellule cancerogene uniformi poco strutturate presenta una somiglianza disperante con la veduta aerea di un sobborgo moderno con le sue case standardizzate, frettolosamente disegnate in concorsi lampo da architetti privi ormai di ogni cultura โฆ
Coloro cui spetta la decisione di costruire una strada o una centrale elettrica o una fabbrica che deturperร per sempre la bellezza di una vasta zona sono del tutto insensibili alle istanze estetiche.
Dal sindaco di un piccolo paese al ministro dellโeconomia di una grande nazione, tutti sono dโaccordo nel ritenere che non valga la pena di fare sacrifici economici e tanto meno politici, per difendere la bellezza del paesaggio.
K.Lorenz (Premio Nobel per la medicina 1973)