Canarie, pressione fiscale al 20%. Frontiera dellโitaliano in fuga
di LEONARDO FACCO ([URL]www.lindipendenza.com[/URL])
Volendo comparare i sistemi fiscali dellโItalia e delle Canarie non cโรจ partita: nel โbelpaeseโ governato dalla banda โLetta-Saccomanniโ si viaggia introno al 70% (a cui va aggiunto il peso della burocrazia), mentre nelle isole al largo del Marocco, ma spagnole, siamo sotto il 20%. Per aprire una societร di capitali, una โSLโ, non ci si impiega mai piรน di 3 settimane e lโaliquota piรน alta che questa pagherร โ qualora il fatturato superasse i 350.000 euro รจ del 25%. Il fatturato รจ minore? Allora lโimposta รจ del 15%. E lโIva? Beh, quella lโhanno aumentata un anno fa circa, in piena crisi, ed ora รจ stabilmente al 7%. Inoltre, potete scaricare dal bilancio tutto ciรฒ che riguarda lโattivitร della vostra azienda. Per altri tipi di societร , le ditte individuali ad esempio, si puรฒ anche pagare con il โmoduloโ, sistema forfettario. Fino a 300.000 e rotti euro di fatturato (vado a memoria) le tasse si pagano trimestralmente: meno di 400 euro fissi, meno 1.600 euro allโanno. Ma ricorrendo alla contabilitร ordinaria si scuce anche meno.
Se a quanto riportato sopra, aggiungete una burocrazia non ostile, una qualitร della vita decisamente alta, una โsanitร โ di taglio europeo, criminalitร quasi nulla, un clima eternamente primaverile, gente sorridente e cordiale capite bene il motivo per cui gli italiani stanno sbarcando a frotte, da un anno a questa parte.
Per coloro che, invece, scelgono di stabilirsi a queste latitudini per godersi la pensione (tanti, in aumento), prendendo la residenza in una delle 7 isole, se la spasseranno alla grande rispetto allโItalia, considerato che la vita costa mediamente il 30% meno, che lโassegno che recapiterร loro lโINPS sarร lordo e che le imposte che devolveranno al governo locale sono minori di quelle che ti trattengono nella patria di Befera.
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