QUESTA E' LA REALTA, E DI CERTO AI PADRI DI FAMIGLIA ED AI RAGAZZI SENZA LAVORO NELLA TESTA NON FRULLANO QUADRI O POESIE.
QUELLI CHE OGGI INORRIDISCONO SONO COLORO CI HANNO RUBATO PERSINO IL DIRITTO AL LAVORO.
20:06 - Sono 3,3 milioni gli italiani che sarebbero disponibili a lavorare ma non cercano impiego. Lo rileva l'Eurostat, secondo cui il 13,1% della forza lavoro del Paese, nonostante sia a casa, non considera l'ipotesi di trovare un'occupazione. La percentuale รจ tre volte superiore rispetto alla media dell'Unione europea e, nel terzo trimestre del 2013, รจ salita su base tendenziale di 0,9 punti percentuali contro lo 0,4 registrato nell'Ue.
A non avere un lavoro nรจ cercarlo, secondo Eurostat, nel terzo trimestre era infatti il 13,1% della forza lavoro (quasi un punto in piรน del terzo trimestre 2012), un'enormitร se si pensa che l'equivalente media dell'Ue a 28 membri รจ del 4,1%, praticamente un terzo della nostra.
Nel terzo trimestre 2013 in Italia i disoccupati in senso stretto erano 2,84 milioni. Il tasso di disoccupazione era pari all'11,3%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima, mentre in Europa nello stesso periodo luglio-settembre il tasso dei senza lavoro era al 10,5% in crescita di appena 0,2 punti. L'Italia detiene appunto il record assoluto di coloro che sarebbero disponibili a lavorare ma non cercano, con il 13,1% della forza lavoro contro una percentuale di appena l'1,3% in Germania, il 2,5% nel Regno Unito e il 5,1% in Spagna (che comunque ha un tasso di disoccupazione del 26%) e il 10,1% in Croazia.
In Italia c'รจ invece una percentuale inferiore alla media di part time involontari, con il 2,2% a fronte del 4% medio europeo (4,1% in Germania, 6% nel Regno Unito).
Nel Paese ci sono in pratica oltre 6,15 milioni di cosiddetti "sfiduciati" sulla possibilita' di trovare un lavoro, tra chi risulta disoccupato (2,84 milioni di persone nel terzo trimestre 2013, anche se nei nei mesi successivi di ottobre e novembre secondo i dati mensili si sono sforati i 3,2 milioni) e chi, pur essendo disponibile a lavorare, non entra nemmeno nel mercato (3,3 milioni nel terzo trimestre).