Volete due piccole prove del nulla che sta accadendo? Una รจ il Jobs Act di Matteo Renzi, ottima idea di prodotto: prima cosa, trovare il nome. Ma non cโรจ altro. Come tutti gli accenni precedenti, mai diventati progetti, il lavoro viene visto dal punto di vista del che fare con chi lavora, una volta che abbia ottenuto il famoso posto. Ma niente ci dice come, lungo il percorso economico, quello organizzativo e quello politico, si arriva a quel punto, come si crea il posto di lavoro. Lโaltra รจ in questa descrizione (citazione letterale) del โprogramma Garanzia Giovaniโ che sembra scritto da Michele Serra in un giorno di astuta e comica cattiveria, e invece รจ di pugno di Enrico Giovannini, ministro del Lavoro. โIl programma Garanzia Giovani si basa sui numerosi provvedimenti adottati in questi mesi, tra cui lโalternanza scuola-lavoro, gli incentivi alla assunzione, la semplificazione normativa, il finanziamento di tirocini e di fondi per lโautoimprenditorialitร , per un investimento che supera il miliardo di euro. Una sorta di prova generale di una svolta che stiamo imprimendo alle politiche โattiveโ per lโoccupazione e il reinserimento, dopo tanti anni di dibattiti nei quali si sono privilegiate le politiche โpassiveโ basate sugli ammortizzatori socialiโ. (cito Enrico Giovannini da Il Corriere della Sera, 11 gennaio).
Qualcuno ricorda quali ammortizzatori sociali sono previsti per i giovani che non hanno mai lavorato? Come vedete, la sproporzione tra il paesaggio infestato di impedimenti al futuro e le dimensioni dei leader รจ paurosa. Due soli personaggi appaiono al momento in proporzioni normali: Pierluigi Bersani, che รจ riuscito a non morire (e a cui va ovviamente un carico di auguri) e Silvio Berlusconi, che รจ riuscito a non andare in prigione. Se ne va, libero e pieno di progetti, in giro per lโItalia con donna e cagnolino, mentre da mesi dovrebbe essere in cella, secondo sentenza. Sono due diverse misure, dโaccordo, ma, per lโItalia di oggi, รจ tutto. Per questo stringe il cuore sentire il piccolo Letta che, dalla sua immensa poltrona, dice al piccolo Renzi, chiacchierone, festoso ma anche lui un poโ imbarazzato per la vastitร della scena: โServe un cambio di passoโ.
di Furio Colombo | 12 gennaio 2014
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