[SIZE=4][COLOR=darkred]Eโ LA VOLTA DEI MARITTIMI. [/COLOR] [/SIZE]
Come per la Sanitร , ora anche i marittimi Elbani devono contribuire per salvare un servizio al di la del mare. Eโ piรน di 25 anni che le visite sanitarie biennali di idoneitร allโimbarco per i marittimi di tutta lโElba vengono eseguite ufficialmente da una nota Dottoressa di Portoferraio. A queste visite si sottopongono ormeggiatori, marinai dei traghetti, marinai dei pescherecci, addetti al trasporto turistico su barche, insomma un considerevole numero di persone.
Ora, per una strana circolare che ci รจ difficile recuperare integralmente, la Dottoressa Elbana risulta non piรน autorizzata ad effettuare queste visite, obbligando le molte decine di marittimi operanti allโElba a recarsi a Livorno.
Noi del comitato ci siamo subito attivati convinti che fosse una circolare ASL ma, informandoci e studiando la situazione abbiamo accertato che questa rivoluzione penalizzante per i marittimi dello Scoglio non รจ stata emessa dellโAzienda Sanitaria ma dal ministero di attinenza dei marittimi. Pare che Livorno avesse bisogno di queste numerose visite sanitarie per evitare qualche taglio di servizio.
Cito fra virgolette, un passaggio del Ministero della Salute a conferma che lโElba ha diritto di avere un punto di assistenza per i suoi Marittimi.
โNelle localitร sprovviste di ambulatori SASN, gli aventi diritto allโassistenza vengono assistiti da medici fiduciari convenzionati con il Ministero della salute, i cui nominativi ed indirizzi possono essere richiesti ai suddetti Uffici SASN-Genova e SASN-Napoli competenti dellโassistenza ai naviganti, rispettivamente nel nord e centro Italia e nel sud Italia e nelle isoleโ.
Le analogie si ripetono anche in sanitร dove ci obbligano, per un qualsiasi intervento o analisi, di andare negli ospedali del continente per gonfiare le prestazioni di quelle strutture che senza gli Elbani sarebbero destinate a chiudere.
Anche questa volta si spera che qualcuno con la fascia Tricolore si faccia sentire anche solo per bloccare questi indegni esodi.
Francesco Semeraro.