LE CASTAGNE DA PRINCIPALE FONTE ALIMENTARE ALLโABBANDONO.
Conoscendo bene la materia del piccolo imenottero โCinipide galligenoโ (piccola vespa scura con le ali) considerato uno degli insetti piรน dannosi per il castagno e avendo nozioni della sua diffusione avvenuta in Piemonte, ho voluto recarmi a Marciana dove il 22 c.m. si teneva un importante conferenza/dibattito per salvare i castagni Elbani che, da un paio di anni, sono prede del cinipide. Al tavolo dellโinteressantissimo incontro, organizzato da una caparbia e tenace Anna Bulgaresi Sindaco di Marciana, hanno preso la parola relatori ben preparati in materia come la Guardia Forestale, Parco Nazionale, Regione Toscana, Provincia, Universitร di Firenze, Biologi, Ricercatori, Tutela degli Ecosistemi e Associazione cittร del castagno i quali hanno analizzato il problema, la causa e le eventuali criticitร future dellโinfezione causate dal โimenottero cinipide di origine cineseโ. Questo convegno, a differenza di molti altri, ha deciso importanti iniziative fissando immediati provvedimenti di sicura efficacia come lโemissione nel territorio contagiato, di un parassitoide monofago specifico. Anche il Parco Nazionale si รจ detto dโaccordo per questa lotta autorizzando tre lanci di un antagonista naturale, cioรจ di unโaltra piccola vespa che si nutre del cinipide il cui nome scientifico รจ โTorymus sinesiโ. Questo antagonista, nascendo un mese prima, depone le proprie uova nelle galle del cinipide , nutrendosi delle sue larve.
Ciclo biologico del cinipide galligeno (lโinsetto dannoso): Le femmine alate, tra fine maggio e luglio sfarfallano e vanno a depositare le uova, 100/150, nelle gemme, nelle foglie e amenti del castagno. Dalle uova fuoriescono le larve che si sviluppano molto lentamente, sempre allโinterno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione. Nella primavera successiva, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che determina la formazione di caratteristiche โgalleโ prima verdastre e poi tendenti al rosso iniziando dalle parti piรน basse delle piante (polloni di ceppaia, rami bassi) e successivamente quelle piรน alte. Le galle formatosi sui getti e sulle foglie, interferiscono con il metabolismo della pianta alterando il regolare accrescimento delle stesse determinando una notevole diminuzione della produzione di castagne dovuta alla mancanza di un adeguato sviluppo dei fiori.
Lโunica forma di lotta valida per combattere il cinipide รจ il su menzionato Torymus sinensi (lโinsetto buono) che si nutre del cinipide: La femmina del Torymus depone le uova proprio nelle galle del cinipide ed in questo modo le sue larve distruggono quelle dellโinsetto dannoso. (non si hanno informazioni di cosa si nutrirร il Torymus quando il cinipide sarร debellato).
VA RICORDATO che lโabbandono dei castagneti e del sottobosco, favorisce malattie come il cancro della corteccia e il mal dellโinchiostro che debilitano i castagni i quali essendo indeboliti, sono maggiormente esposti agli attacchi incontrollati da parte di insetti dannosi.
Cosa ci deve preoccupare in prospettiva: Se un castagneto venisse completamente abbandonato alla mercรฉ di malattie e di insetti dannosi, le piante secolari seccherebbero e con loro anche le profonde radici che sono un efficace scudo e barriera naturale alle frane, le quali se non ostacolate, possono mettere in serio pericolo strade e abitazioni. Oltre a recuperare la cura dei castagneti e del relativo sottobosco, sarebbe auspicabile piantare nei castagneti delle piante di quercia che per natura anche loro sono vittime di un parassitoide il quale, da una ricerca fatta, รจ ghiotto di cinipide del castagno.
Anche le palme Elbane sono sotto attacco del famigerato โPunteruolo rossoโ
Francesco Semeraro.