BARACK OBAMA E LO SHUTDOWN
Junot Diaz accalamto romanziere americano nato a Santo Domingo,vincitore di un premio Pulitzer per la narrativa nel 2008,sostenitore di Obama,scriveva sul suo sito web un anno dopo lรฌelezione di Obama-gennaio 2010- un articolo dal titolo "One Year: storyteller-in Chief".Nell'articolo il fervido sostenitore di Obama sosteneva che la responsabilitร fondamentale di un presidente americano รจ quella di essere un narratore,poichรจ l'America essendo nazione legata ai suoi miti fondatorimolto connessa a un'idea generatrice,ha bisogno di tarme,di storie di cui sentirsi parte.Sosteneva cioรจ che il successo di Obama come di ogni presidente americano prima ancora che nei suoi programmi o nelle sue policies,risiede nella sua capacitร di raccontare una storia convincenjte agli americani su loro stessi.
"Yes we can" sintetizza questa storia convincente.
Obama ha ora deluso non perchรจ abbia scelto di aggravare il debito pubblico con bilioni di dollari per salvare l'economia americana o perchรจ abbia forzato la mano ad alleati e avversari sulla riforma della sanitร senza avere copertura finanziaria necessaria o mancato di chiudere Guantanamo o si sia sia mostrato incerto in politica estera,tenero con l'Iran,remissivo con la Cina,confuso con la Libia,Obama ha deluso e delude come storyteller-in Chief,come l'autore di una narrazione nuova che doveva condurre il paese fuori dalle secche del malessere bushiano