10 anni fa moriva uno dei maggiori intellettuali italiani del dopoguerra. Uno dei suoi maggiori meriti, insieme a Pasolini, fu di avere lavorato nella direzione delle nuove generazione. Questo gli permise di intravedere con anticipo come la lingua, contaminata dai nuovi sistemi di comunicazione di massa, si sarebbe trasformata. Anticipรฒ un tipo di lingua destrutturata che procedeva per immagini e lontana dalla lingua paludata dei circoli culturali alla moda, e da quela della cultura predominante. Ebbe anche il merito di aver qualificato i generi letterari.
Fu scrittore civile di grande impegno e analizzo in una sua opera ( La classe dirigente ) i problemi connessi allโesercizio del potere. Fu uno spirito libero e anarchico. Era nato in un isola.
Quando mori, si racconta, al suo funerale si trovarono a fatica quattro braccia per calare la sua bara nella tomba. Questโuomo si chiamava Oreste del Bono ed era nato all'Elba. Oltre a queste poche righe forse nessuno lo ha ricordato sui giornali. Ci ha pensato La Stampa di oggi.
[URL]http://www.lastampa.it/2013/09/30/cultura/il-nostro-caro-odb-ricognitore-nelle-terre-di-nessuno-PF8W4RRa6H52ylRJ4TzwSP/pagina.html[/URL]