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Carlo Gasparri da Carlo Gasparri pubblicato il 23 Agosto 2013 alle 8:19
Leggo con interesse i nuovi dati Arpat odierni e mi torna l’obbligo di tornare, anche se in maniera tardiva, sull’argomento che poche settimane fa ha gettato il paese nel panico: [SIZE=3][COLOR=darkblue]DIVIETO DI BALNEAZIONE ALLA SPIAGGIA DELLE GHIAIE [/COLOR] [/SIZE] Un titolo del genere, in un momento di grande afflusso turistico, può sembrare allarmistico, ma sono certo che il silenzio è sempre colpevole. Sotto accusa, ancora una volta, il sistema di smaltimento dei liquami: le fognature lasciate a lungo in abbandono sono ormai arrivate alla crisi totale, e l’emergenza è ormai strutturale. Senza andare troppo per il sottile in fatto di programmazione, di politica del territorio e di tutela del patrimonio ecologico nel comune di Portoferraio, la rete fognaria è ridotta a colabrodo e la mancanza di una seria depurazione ha praticamente rovinato alcune zone chiave del golfo e della costa entrando in una situazione igienico-sanitaria tutt’altro che rosea. Così a Portoferraio città a vocazione espressamente turistica, l’inquinamento organico, recepibile, anche all’olfatto, si presenta come una realtà tangibile,un nemico facilmente individuabile. La condotta fognaria, infatti, versa periodicamente in tutto il golfo e nella rada della città di Cosimo, in particolare nei punti di sollevamento, dove lo scarico di liquame avviene da sempre e non ci sembra di vedere possibili e immediati provvedimenti. Eppure tutti sappiamo che i liquami non trattati, versati in un golfo con bassa profondità, esercitano sul corpo idrico una modifica dell’equilibrio naturale, suscettibile di danneggiare la salute dell’uomo, di nuocere alle risorse della flora e della fauna marina e a tutte le legittime utilizzazioni del mare. Al di là, dunque, di qualunque maligna insinuazione verso gli addetti al controllo,c’è da aggiungere che il caso delle Ghiaie è un campanello di allarme anche per le spiagge della costa, ma nessuno mi sembra scosso da tale tragedia. Eppure non c’è da stare allegri, l’inquinamento si sta spargendo a macchia d’olio e, come i tentacoli di una piovra, anno dopo anno, tende a estendersi dai punti più inquinati ad altri non ancora contaminati. Ma diciamocelo pure, questo è un argomento di cui tutti gli addetti parlano poco e malvolentieri, perché è una nota dolente che porta indietro una civiltà che, come la nostra, è entrata in un periodo storico di decadenza. Stranamente, gli ambientalisti più battaglieri e i partiti che si definiscono progressisti, sono tiepidi a problemi come questi. Diciamolo subito: Portoferraio riassume nel suo mare un po’ tutte le caratteristiche positive e negative, è qualcosa che scantona anche la politica. Dal canto suo il governo di Portoferraio ha affidato lo studio per la realizzazione del nuovo depuratore comunale di Schiopparello ad ASA (Azienda Servizi Ambientali), i cui esperti hanno compiuto i loro calcoli senza tenere conto che la Provincia non avrebbe concesso l’autorizzazione al passaggio dal fosso della Madonnina. - E così la stesura della condotta, Grigolo- Schiopparello, con uno sviluppo di 8000m., iniziata nel 2010, realizzati circa 1800m. nel tratto nuova rotonda (molo Lucchesi) bivio Boni, si è arenata perché la provincia non ha dato il permesso della posa della tubazione al fosso della Madonnina -. Questa è la risposta dell’assessore Zini ad una interpellanza presentata in consiglio comunale . Siamo, insomma, di fronte a una contraddizione di termini tanto drammatica quanto antica e le risposte serie e mediate sono rare,per pigrizia o politica oppure per stolta malafede. A questo punto, si può constatare che i rimedi proposti e le strutture da realizzare non sono ancora le soluzioni definitive, ma che è stata presa una strada finita in un vicolo cieco: purtroppo, a Portoferraio vale l’adagio del rimando. Ovviamente, concesso e non ammesso che le condizioni del mare elbano non siano drammatiche, il merito non va ne’ all’autorità politica ne a quella amministrativa. Bisogna dire grazie a madre natura Carlo Gasparri [COLOR=darkblue]PS [/COLOR] Colgo l’occasione anche se con ritardo per una una piccola nota in risposta al post del 10.08.2013 a firma Feraiese che in una qualche maniera ha cercato di cantarmele: Caro amico chansonnier chiunque si permette di interloquire su un testo pubblicato da chicchessia, dovrebbe avere nozioni sull’argomento trattato, cosa che tu certamente non hai e firmare con il proprio nome per rendere autentico il testo sia se sei portoferraiese , vaporino o tutte due. Vedi, lo Scoglietto ha un mare vivo ed è ancora fonte di ricchezza sia come punto d’attrazione turistica sia come riserva di pesca, far passare sotto silenzio o sottovalutare i problemi della sua difesa sarebbe, per chiunque,politicamente e umanamente delittuoso. Carlo Gasparri
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