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Mauro Meoni da Mauro Meoni pubblicato il 11 Agosto 2013 alle 8:35
..eravamo sul solito bagnasciuga, come al solito in silenzio coperti dal rumore del tramonto..ci accorgemmo in ritardo che il gabbiano ci metteva meno tempo a raggiungere l’orizzonte …ci mettemmo piu tempo a aspettare che l’onda ci lenisse il bruciore del sole sui piedi, e sentivamo distintamente che intorno c’era piu’spazio, meno impronte sulla sabbia, forse piu’nuvole a toglierci finestre di sole meno bronzeo e piu argenteo…un fresco dimenticato ci portava un profumo strano, come di una pagina di calendario bruciata…anzi…dimenticata…la stessa pagina che un complice soffio di vento di maestrale, dolce ma insistente, ci fece sfrecciare davanti, appallottolata e bruciacchiata ai lati…la scritta “agosto” ci fece capire che anche lui era passato, bruciato, sepolto, e che tra un po’sarebbe stato dimenticato, alla pari di quei giugni e di quei lugli da troppo tempo attesi, e in troppo poco tempo tolti dal muro….come d’unisono gettammo la pagina di agosto in mare, come fosse degna sepoltura,come meritano i marinai, in mare, accolti da onde che meglio di sabbia fecero da bara…neanche il tempo fugace di un orazione che intorno si percepiva una presenza, anticipata da ombre , accerchiata da freddo, annunciata da una goccia di pioggia, isolata, ma netta…dentro di noi sapevamo il nome, ma non volevamo pronunciarlo…tutto inutile…lui capiva, lui sapeva che lo sentivamo soffiare il suo fiato sul collo…Il Generale capiva che noi non avevamo piu’difese, ci restava solo l’aggrapparci a ricordi che ancora scottavano…aquiloni, sere infinite e caldissime, urla di bambini distanti, giornate che con un raggio di sole ti svegliano e con un tramonto ti addormentano, nessuna alba vedemmo mai, perche’l'estate le cancella, le annulla con i suoi infiniti pomeriggi, con la sua sabbia immobile, con i suoi profumi forti e offuscati, con le sue serate sudate, con i suoi passaporti per l’ovunque, con le sue mareggiate attese e con le sue notti di stelle cadenti infinite…ma alla fine l’ennesima onda fredda, e l’ennesima goccia di pioggia, e la prima foglia secca ci riportarono alla realta’…il generale Inverno ci aspettava al varco, e l’estate che ricordavamo forte, era ormai solo un impressione…un impressione di quasi settembre...
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