Le serenate allโistituto magistrale nellโora di ginnastica e religioneโฆcosiโ passavano i lunghi pomeriggi della infinita estate calda da 15 enni eterni ..ombre lunghe della sera incastonate in angoli di palazzi antichi e la voglia di gelato alla menta quasi continuaโฆil suono di invaders ancora in testa e in mano disegnato il percorso per i centomila points..camminare finche โfanno male le scarpe da tennis ormai logoreโฆe la bici lucida, cosiโ nuova che quasi ti fa paura ingrassare la catenaโฆgli Zagor, le pile di Alan Ford che aspettano che cali la notte e si accenda una lucina..i suoni dei gabbiani piuโ precisi di una sveglia, le cassette da avvolgere con una bic e lโinvidia per i grandi col ciao che immaginavi andare in spiaggie immense e assolate e a ogni duna di sabbia un gelataio gratisโฆe noi tra cavallette erba appiccicosa e un super tele che la sera non ritrovavi maiโฆdi un giallo che era il vero colore dellโestate , e i quadretti neri che erano i quaderni che mai avremmo apertoโฆi palazzi sempre piuโ alti, con capelli biondi irraggiungibili negli atticiโฆgavettoni e pizza, le partite dellโitalia in cento e Sandokan da soloโฆle bancarelle a volte anche senza nulla e la strada che nel pomeriggio sembrava il deserto del Texasโฆmille estati fa...o era ieri?