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Francesca da Francesca pubblicato il 28 Giugno 2013 alle 10:20
Per Rihno Caro Signore, finalmente sappiamo almeno di cosa si occupa. Le critiche che ho mosso erano dovute al tono che Lei ha usato nell'esprimere le sue idee....sulle quali si puรฒ discutere all'infinito, in quanto, uno scambio di opinioni, di punti di vista รจ sempre utile e proficuo. La citazione del programma televisivo era chiaramente una provocazione.....lontano da me, ovviamente, pensare che guardando un format televisivo, si possa aspirare a "sapere tutto"...volevo dire che quelli utilizzati da Lei, erano termini un tempo di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori, ma che oggi purtroppo sono sulla bocca di tutti..anche di chi ne ignora il significato. Il fatto di vederli elencati in quel modo...con quei toni..mi ha dato l'idea che fossero i soliti qualunquismi senza il loro vero significato. Ribadisco il fatto che su "qual รจ", non esiste nessuna diatriba. Si scrive senza. La sua idea sulla recita di fine anno, รจ una Sua personale opinione e per questo รจ incontestabile, in assoluto. Posso solo ribadire che per la mia esperienza, forse per la bravura delle maestre, รจ stata un'esperienza formativa. Purtroppo credo che se una recita di fatto possa creare problemi ad alcuni bambini, la soluzione non sia eliminare le recite. La soluzione รจ di capire il perchรจ del disagio di quei bambini, sicuramente diverso, caso per caso. Il problema si riproporrร  alle prime interrogazioni, ai primi compiti in classe oppure semplicemente quando dovrร  chiedere un gelato al bar, cioรจ ogni volta che dovrร  gestire, come giร  detto, ansia e aspettative anche quelle quotidiane. Ma questa รจ una mia opinione. Concordo in parte con lei, quando fa riferimento a concorsi, programmi televisivi in cui i bambini vengono fatti esibire, provare molte ore, costretti a vestirsi-truccarsi etc...ma penso sia un altro problema e diverso anche qui, caso per caso... Penso che la scuola in genere stia attraversando un periodo difficile. Per gli insegnanti, ruolo difficile con infinite responsabilitร  e per gli studenti che spesso non si identificano piรน con i metodi didattici proposti e che non hanno molti stimoli visto il triste quadro di prospettive di fronte a loro e visti i "modelli"di vita proposti dai mass media. Non entro nel merito dei programmi ministeriali .....non so, onestamente, su quali criteri vengano studiati e preparati. Penso ci sia sicuramente una spiegazione sul perchรจ si indugi sul Manzoni invece che su Gogol', Dostoevskij, Leskov o Cechov. Forse perchรจ la materia รจ letteratura italiana? Vista la vastitร  di autori, opere e la difficoltร  di farli studiare a ragazzi sempre piรน spesso svogliati, รจ possibile solo fare cenni ad autori delle letterature straniere. Spesso non si arriva nemmeno a fare i contemporanei della letteratura italiana. Forse fisica si insegna dalla terza, prima del calcolo differenziale, perchรจ per fortuna, non tutti gli argomenti di questa materia hanno quello come fondamentale argomento propedeutico. Capisco comunque che il Suo รจ un discorso piรน ampio che mette in discussione l'approccio didattico ed umano della scuola di oggi sempre piรน lontana dai ragazzi. Ma anche dai professori stremati da anni di supplenze ridotte all'osso, di graduatorie infinite, di insufficienti gratificazioni professionali, di scuole di abilitazione che non sono altro che parcheggi per giustificare l'attesa di un lavoro da insegnante di ruolo che per molti, mai arriverร . Gli strumenti didattici poi, non stanno al passo con la societร  visti i loro costi, non sostenibili dal Ministero e dall'organizzazione scolastica in genere. Non si investe denaro sulla scuola, sulla ricerca fucine della cultura di domani. Non รจ stata pensata ed attuata, purtroppo una vera riforma della scuola che tenga conto delle attuali necessitร  dei ragazzi di oggi e del mondo del lavoro, profondamente mutato. Ma questa non credo sia la sede per discorsi di cosรฌ grande importanza e complessitร . Certo che รจ un bene che si sollevino problemi ....ma quelli di questo tipo richiedono tempo e spazio. La Luna ed il dito....mah.... credo che in questo luogo sia piรน idoneo parlare del dito.....cioรจ dei piccoli grandi problemi quotidiani ....per guardare la Luna ( quindi affrontare problemi complessi) e capire cosa si sta guardando richiede uno sforzo lodevole..ma fuori contesto. Signor Rihno, La saluto. Le auguro a mia volta buon lavoro.
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