X MAMME BABBI MILVE E MINE
delle recite e altri discorsi
Ogni anno nel mese di giugno si leggono commenti pro e contro le recitine, quasi il cuore della scuola fosse costituito da questo.
Eppure la recita, la rappresentazione, i cori e gli inni non sono altro che declinazioni della riforma Gentile - Lombardo Radice degli anni venti (se non erro del '23). Diciamo pure che sono i lati piรน contestualizzabili della riforma, influenzata ovviamente dal fascismo, attuata in un periodo dove la frequenza scolastica era assai ridotta soprattutto dopo la terza elementare.
Adesso siamo in anni dove dovremmo, sulla base delle tonnellate di libri scritti nel frattempo da autorevoli personaggi del campo pedagogico e delle scienze sociali in genere, concepire i percorsi scolastici e formativi in altra maniera.
Invito quindi i genitori a focalizzare altri aspetti per dare giudizi alla scuola dei loro figli, soprattutto in relazione alla scuoladell'infanzia:
1. Sono attuati quei principi che si centrano sull'autoeducazione, ovvero mettere a disposizioni vari centri di interesse dove il bambino accede e lavora quando lo sceglie e per quanto tempo desidera esercitando cosรฌ le proprie qualitร interiori ed affrontando i compiti con una motivazione intrinseca? Oppure siamo ancora rimasti al "adesso tutti qui facciamo un bel disegno" o "adesso tutti qui cantiamo una canzoncina"? Ovvero siamo pronti a dar modo ai bambini di crescere l'uomo che รจ in loro con senso critico e senza abbassare con costrizioni il loro senso epistemologico oppure continuiamo a volere un esercito di scimmie ammaestrate che basano la loro vita su limiti esterni ed indottrinamenti?
2. E' in essere una metodologia che esalti il percorso e non il prodotto (ovvero il "lavoretto" per le mamme completato limato ed aggiustato dalle maestre)? Questo servirebbe a evidenziare un percorso dinamico di apprendimento in libertร e dovrebbe essere accompagnato dalla consapevolezza delle famiglie in relazione all'importanza dei processi vissuti dal bambino.
3. Legato al punto precedente, oltre le recitine e le festicciole ci sono dei momenti che invitino i genitori a partecipare attivamente durante l'anno alla vita del Servizio? E i genitori sono davvero considerati stakeholder con importanza fondamentale dai quali ricevere indicazioni e con i quali concertare alcune scelte?
4. Si utilizzano ancora le odiose sequele di premi e punizioni all'interno del Servizio? Nel riflettere su questo consideriamo che anche l'utilizzato timeout (stai qui seduto a pensare) รจ di fatto una punizione la cui utilitร รจ nulla e serve solo al momento a fermare mediante costrizione un flusso che non sta bene all'adulto.
5. Esistono giudizi dati alla persona? E' ormai accettato da tutti il fatto che i giudizi sia positivi che negativi si devono riferire all'azione (che bel disegno che hai fatto, oppure non mi piace quello che hai fatto perchรจ...) e non alla persona ( come sei bravo, sei stato cattivo ). Sempre legato a questo aspetto รจ l'uso di nomignoli, anche considerati positivi, che gettano addosso al bambino delle label fin dalla prima infanzia incanalandolo in un percorso di immedesimazione nel personaggio (il signor precisino, il discolo, il birbante, il furbetto ...).
6. Il linguaggio utilizzato รจ quello senza storpiature e suoni onomatopeici senza significato letterale (il brum brum in luogo dell'auto o del camion, per capirci)? Il tono della voce usato dalle insegnanti che accolgono i bambini รจ quello normale o si assumono degli atteggiamenti di finti sorrisini ed esagerati entusiasmi, magari con vocine modulate per l'occasione? La spontaneitร , il riconoscimento e la gestione di tutte le emozioni, il considerare i bambini esattamente persone sono colonne portanti per una sana educazione dove accanto all'intelligenza progettuale le maestre operano mediante l'intelligenza ermeneutica. I bambini esigono rispetto della loro personalitร come รจ giusto che sia, dalla Montessori all'attuale costruzionismo si parla del maestro come facilitatore e guida, non come un contenitore dal quale travasare, dall'alto verso il basso, pacchetti di conoscenza.
7. L'educazione al gusto viene proposta? Ovvero, i bambini hanno la possibilitร di ascoltare anche musica diversa (jazz, blues, classica, popolare) o sono solo bombardati da coccodrilli ed arche di noรจ e tutte quelle canzoncine che solo gli adulti riconoscono come adatte ai bambini? E questo concetto ha valore poi per quanto riguarda tutta l'impostazione dell'ambiente, dove ciรฒ che troviamo deve essere gradevole anche per l'adulto e non un assemblamento di colori e plastiche e fogli appiccicati alle pareti in modo posticcio, perchรจ l'ambiente รจ risaputo essere l'educatore aggiunto.
8. Non cadete nella deviazione della focalizzazione, non concentrate la vostra attenzione sugli eventi (per lo piรน inutili al libero sviluppo del bambino) che la scuola propone... esaminatene la quotidianitร , il valore delle comunicazioni effettuate, l'impegno quotidiano delle insegnanti per implementare il valore della proposta, le modalitร relazionali, il rispetto diffuso!
Alla luce di tutto ciรฒ si capisce quanto poco valore possa avere il proporre recitine di fine anno dove tutti i bambini devono partecipare e dove spesso si assiste a qualcuno che piange, qualcunaltro che resta muto, la maestra stile Mariele (e il mago Zurlรฌ dove รจ?) che dirige con l'unica preoccupazione che lo spettacolo piaccia ai genitori, poco importa il vissuto interiore di ogni bambino di fronte a una cosa che รจ costretto (perchรจ viene comunque o costretto o raggirato quando mostra la volontร di astenersi). E quale messaggio alle famiglie se consideriamo cosรฌ importante una rappresentazione a fronte di un percorso svolto in tutto l'anno?
Direi che ci sarebbe da riflettere e, per qualcuno, anche da leggere un po' delle migliaia di libri esistenti nel settore...
a proposito Milve, quale guida pedagogica avete trovato che consiglia di investire tanto tempo e risorse nella recita di fine anno? Esiste un riferimento letterario di valore?
Grazie