[SIZE=4][COLOR=darkblue]NON Eโ STATO UN PARTO DRAMMATICO, BENSIโ UNA TERRIBILE SINDROME[/COLOR] [/SIZE]
Mi preme fare chiarezza su quanto accaduto a mia moglie, Gori Elena, il giorno giovedรฌ 19 marzo scorso quando fu trasferita con lโelicottero del 118 presso lโOspedale di Grosseto in condizioni gravissime.
Dagli articoli apparsi sulla stampa locale e quella maremmana sembra che il problema sia stato il parto definito โtragicoโ, ebbene il parto รจ stato lโunica cosa โandata beneโ di tutta questa storia.
Mia moglie al 7ยฐ mese di gravidanza non ha avuto un gestosi bensรฌ una HELLP SYNDROME. Il termine HELLP รจ un acronimo derivato dalle iniziali di termini della lingua inglese dove (H=hemolysis, E=elevated, L=liver enzimes, L=low, P=platelets). In parole povere autodistruzione dei globuli rossi, mal funzionamento del fegato, affaticamento renale e diminuzione delle piastrine nel sangue il tutto condito con un aumento della pressione arteriosa. Eโ una sindrome rara ma dร dei sintomi ben precisi che Elena aveva giร da una settimana, i quali sono stati sottovalutati con molta leggerezza dal nostro ginecologo. I sintomi erano: dolore a barra sopra lo stomaco e dietro la schiena e alta concentrazione di proteine nelle urine senza presenza di batteri. Casualmente il giorno 19 mia moglie si recรฒ presso lโospedale di Portoferraio per seguire il corso pre-parto dove prima unโostetrica e successivamente il dott. Eremita e la dott.ssa Bertolini, si sono resi conto delle condizioni anomale e dopo un monitoraggio accurato optavano tenerla sotto osservazione per 24 ore, nel pomeriggio visto che il quadro clinico peggiorava รจ stato deciso il trasferimento presso unโaltro ospedale attrezzato con reparto di neonatologia e rianimazione per eseguire un cesareo dโurgenza cosรฌ da salvare mamma e bambino. Da Pisa e Firenze arrivarono risposte negative a causa della mancanza di posti liberi, allora fu deciso il trasferimento a Grosseto tramite elisoccorso 118. Giunti in nottata nel capoluogo maremmano, abbiamo trovato ad accoglierci il dott Modugno e tutto lo staff pronto a operare dโurgenza, viste le condizioni buone del bambino, il medico sempre in collegamento con il direttore del reparto dott. Mazzullo, decideva di stabilizzare le condizioni di mia moglie, ed effettuare la seconda puntura di cortisone per โmaturareโi polmoni del bambino. Dopo 24 ore in cui il monitoraggio di madre e bambino non รจ cessato un attimo viene effettuato il giorno 21 il taglio cesareo. Il chirurgo ci avverte che le condizioni della madre sono gravissime per pericolo di emorragia durante lโintervento, visto che il sangue non coagulava... dopo 10minuti esce dalla sala operatoria Matteo, 1,400kg che pur di sette mesi, respira autonomamente e piange, dopo altri quaranta interminabili minuti anche mia moglie esce dalla sala operatoria e il chirurgo ci dice che รจ andato tutto nel migliore dei modi. Purtroppo dopo sole 15 ore Matteo cessa di vivere per un anomalo arresto cardiaco, su cui stanno indagando presso il laboratorio di analisi molecolare dellโOspedale Meyer di Firenze, forse da imputare alla mancanza di un enzima denominato LCHAD e che prima o poi non avrebbe lasciato scampo a nostro figlio.
Ho voluto scrivere questo articolo perchรจ tutti sappiano che esiste questa sindrome, che la superficialitร di un medico, con molta probabilitร , porterร dei danni permanenti ad alcuni organi importantissimi di Elena e che ci sono un gruppo di operatori sanitari che hanno agito tecnicamente ed umanamente in maniera splendida. Quindi concludo ringraziando il dott. Eremita e la dott.ssa Bertolini dellโospedale di Portoferrao, tutto il reparto di ostetricia e ginecologia dellโOspedale โMisericordiaโ di Grosseto con a capo il dott Mazzullo e il suo staff a cui devo la vita di mia moglie.
Daniele Anichini
