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DANIELE ANICHINI da DANIELE ANICHINI pubblicato il 9 Aprile 2009 alle 20:51
[SIZE=4][COLOR=darkblue]NON Eโ€™ STATO UN PARTO DRAMMATICO, BENSIโ€™ UNA TERRIBILE SINDROME[/COLOR] [/SIZE] Mi preme fare chiarezza su quanto accaduto a mia moglie, Gori Elena, il giorno giovedรฌ 19 marzo scorso quando fu trasferita con lโ€™elicottero del 118 presso lโ€™Ospedale di Grosseto in condizioni gravissime. Dagli articoli apparsi sulla stampa locale e quella maremmana sembra che il problema sia stato il parto definito โ€œtragicoโ€, ebbene il parto รจ stato lโ€™unica cosa โ€œandata beneโ€ di tutta questa storia. Mia moglie al 7ยฐ mese di gravidanza non ha avuto un gestosi bensรฌ una HELLP SYNDROME. Il termine HELLP รจ un acronimo derivato dalle iniziali di termini della lingua inglese dove (H=hemolysis, E=elevated, L=liver enzimes, L=low, P=platelets). In parole povere autodistruzione dei globuli rossi, mal funzionamento del fegato, affaticamento renale e diminuzione delle piastrine nel sangue il tutto condito con un aumento della pressione arteriosa. Eโ€™ una sindrome rara ma dร  dei sintomi ben precisi che Elena aveva giร  da una settimana, i quali sono stati sottovalutati con molta leggerezza dal nostro ginecologo. I sintomi erano: dolore a barra sopra lo stomaco e dietro la schiena e alta concentrazione di proteine nelle urine senza presenza di batteri. Casualmente il giorno 19 mia moglie si recรฒ presso lโ€™ospedale di Portoferraio per seguire il corso pre-parto dove prima unโ€™ostetrica e successivamente il dott. Eremita e la dott.ssa Bertolini, si sono resi conto delle condizioni anomale e dopo un monitoraggio accurato optavano tenerla sotto osservazione per 24 ore, nel pomeriggio visto che il quadro clinico peggiorava รจ stato deciso il trasferimento presso unโ€™altro ospedale attrezzato con reparto di neonatologia e rianimazione per eseguire un cesareo dโ€™urgenza cosรฌ da salvare mamma e bambino. Da Pisa e Firenze arrivarono risposte negative a causa della mancanza di posti liberi, allora fu deciso il trasferimento a Grosseto tramite elisoccorso 118. Giunti in nottata nel capoluogo maremmano, abbiamo trovato ad accoglierci il dott Modugno e tutto lo staff pronto a operare dโ€™urgenza, viste le condizioni buone del bambino, il medico sempre in collegamento con il direttore del reparto dott. Mazzullo, decideva di stabilizzare le condizioni di mia moglie, ed effettuare la seconda puntura di cortisone per โ€œmaturareโ€i polmoni del bambino. Dopo 24 ore in cui il monitoraggio di madre e bambino non รจ cessato un attimo viene effettuato il giorno 21 il taglio cesareo. Il chirurgo ci avverte che le condizioni della madre sono gravissime per pericolo di emorragia durante lโ€™intervento, visto che il sangue non coagulava... dopo 10minuti esce dalla sala operatoria Matteo, 1,400kg che pur di sette mesi, respira autonomamente e piange, dopo altri quaranta interminabili minuti anche mia moglie esce dalla sala operatoria e il chirurgo ci dice che รจ andato tutto nel migliore dei modi. Purtroppo dopo sole 15 ore Matteo cessa di vivere per un anomalo arresto cardiaco, su cui stanno indagando presso il laboratorio di analisi molecolare dellโ€™Ospedale Meyer di Firenze, forse da imputare alla mancanza di un enzima denominato LCHAD e che prima o poi non avrebbe lasciato scampo a nostro figlio. Ho voluto scrivere questo articolo perchรจ tutti sappiano che esiste questa sindrome, che la superficialitร  di un medico, con molta probabilitร , porterร  dei danni permanenti ad alcuni organi importantissimi di Elena e che ci sono un gruppo di operatori sanitari che hanno agito tecnicamente ed umanamente in maniera splendida. Quindi concludo ringraziando il dott. Eremita e la dott.ssa Bertolini dellโ€™ospedale di Portoferrao, tutto il reparto di ostetricia e ginecologia dellโ€™Ospedale โ€œMisericordiaโ€ di Grosseto con a capo il dott Mazzullo e il suo staff a cui devo la vita di mia moglie. Daniele Anichini
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