[SIZE=4][COLOR=darkred]CHI DA’ A QUELLI DEL NO IL DIRITTO AD IMPEDIRMI DI OTTENERE UN RISPARMIO (PUR MANTENENDO GLI STESSI SERVIZI) SULLA GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA? [/COLOR] [/SIZE]
Contrariamente alle mie abitudini, non ho speso molte parole sulla questione COMUNE UNICO SI COMUNE UNICO NO, tanta la mia convinzione sulla necessità di un accorpamento fra gli otto Comuni Elbani, troppi rispetto al periodo in cui viviamo e alle dimensioni della nostra Isola.
Sinceramente poi le argomentazioni dei sostenitori del NO, erano così palesemente di poco contenuto, da farmi desistere dall’ intervenire.
A pochi giorni dal voto, mi sento invece di intervenire in seguito ai numerosi post , pubblicati su Camminando. Non ho avuto né il modo né il piacere di sentire gli interventi che coloro che sono contrari al Comune Unico hanno fatto a Capoliveri nella giornata di mercoledì per invitare a votare NO al Referendum .
Vista la premessa, quando oggi ho visto i post su Camminando, mi sono precipitata a leggerli, curiosa di conoscere quali argomenti avrebbero portato a difesa del NO. Non vorrei offendere nessuno, ma le mie aspettative sono andate un po’ deluse. Già nello incipit la forzata e forzosa identificazione di Comune e Comunità, mi ha lasciata un po’ perplessa. L’Ente Locale “Comune” , per esistere, così come ogni altro Ente Territoriale ha bisogno di 3 elementi costitutivi: Un territorio, appunto come definito dall’aggettivo, un popolo, vale a dire una comunità insistente sul territorio, ed un’amministrazione, cui dalla comunità è stato affidato il mandato di governare e il territorio e la Comunità. Se questa stessa Comunità, nell’esercizio del potere che le è stato affidato dal nostro Ordinamento Giuridico, decide ad un certo momento della sua storia di revocare questo mandato, per affidarlo ad un’altra Amministrazione, che governerà un territorio più ampio, sul quale insistono anche altre comunità, non cancellerà se stessa, si unirà solo ad altre comunità, con le quali già è unita da una storia comune, da una stessa economia e dalle stesse tradizioni. Da tante piccole comunità ne nascerà UNA,” Una d’arme, di lingua, di altare, di memorie, di sangue e di cuor.”
Nascerà una Comunità nuova che dovrà votare i suoi rappresentanti, ai quali darà mandato di progettare e realizzare le proprie esigenze. Non vedo come in un siffatto sistema si veda la negazione del Diritto alla Persona(?), diritto alla famiglia, diritto alla comunità. Mi pare non adeguata anche la citazione della Carta Europea delle Autonomie locali del 15/10/1985 che richiede sia garantito e tutelato il diritto dei cittadini di partecipare “al processo decisionale che riguarda il suo ambiente quotidiano”, tramite gli organi democraticamente eletti. Come può il Comune Unico negare questo diritto? Ci sarà solo un ambiente quotidiano più vasto, una comunità più grande numericamente ed altri organi eletti democraticamente. Detto questo , il Referendum che proporrà ai cittadini residenti all’Isola d’Elba di accorparsi in un unico Comune, chiederà loro questo: Vuoi che i Comuni dell’Isola d’Elba siano uniti in un unico Comune? Quesito al quale l’elettore potrà rispondere SI o NO. Non ho visto le schede elettorali, ma la sostanza della domanda sarà questa, così come prevede la normativa sul referendum. Nessuna scheda chiederà all’elettore Lungonese “Vuoi cancellare la comunità Capoliverese? O ad un Campese “vuoi cancellare la Comunità di Marciana? NESSUNO HA IL DIRITTO DI FAR CREDERE AI CITTADINI COSE CHE NON ESISTONO.
Altra chicca è il presentare questo referendum come negazione della democrazia. Ma il popolo, in base alla nostra Costituzione ha due modi per esercitare la propria sovranità: INDIRETTAMENTE, eleggendo i propri rappresentanti in Parlamento e negli Enti Locali, o DIRETTAMENTE, attraverso uno dei c.d. Istituti di DEMOCRAZIA DIRETTA che sono appunto IL REFERENDUM, LE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE , LA PETIZIONE.
Quale democrazia nego se, invece di aspettare una Legge del Parlamento Italiano (che è alle porte) che mi impone di costituirmi in Comune Unico, lo decido da solo, attraverso appunto l’esercizio diretto della mia sovranità attraverso il referendum?
Ed allora, lasciamo cadere le bende che ci coprono gli occhi ed i tappi che ci occludono i condotti uditivi! Il FANCIULLINO che è dentro di noi urla: “ SI, SI, SI, diamo aria alle stanze dei vecchi comuni laviamo e leviamo il marciume che è dentro di esse, ripuliamole dal tarlo degli interessi particolari e facciamo venire avanti questa nuova creatura, giovane, fresca e pulita che dia alla nostra Isola la dignità e l’importanza cui ha diritto.
Voglio inoltre confutare altre leziosità con le quali si tenta di confondere i nostri concittadini, specialmente i più anziani.
1) Perderemo la nostra identità e la nostra Storia. NON E’VERO! La memoria e la tradizioni delle comunità resteranno invariate, anzi, potranno essere anche valorizzate nel confronto diretto le une con le altre.
2) Sarà tutto a Portoferraio. NON E’ VERO neanche questo, ma poi, ORA COM’E’? E’ tutto comunque a Portoferraio, dove devo recarmi di qualsiasi cosa abbia bisogno, e anche a fare la spesa, se voglio risparmiare qualcosa. I due Discount, guarda caso, sono entrambi a Portoferraio, a poca distanza l’uno dall’altro. E poi, l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, l’Ospedale, gli Ambulatori dei medici specialisti, la maggior parte dei Liberi Professionisti, il Giudice di Pace, il Tribunale, le Scuole Superiori. Cos’altro potrei spostare? Le scuole Primarie e le Medie? A questo penserà il MIUR indipendentemente dal numero dei Comuni. NESSUNO DOVRA’ RECARSI A PORTOFERRAIO PER RICHIEDERE UN CERTIFICATO. OGNI COMUNITA’ MANTERRA’ DEGLI UFFICI OPPURE POTREMMO FARLO TELEMATICAMENTE. E ORA NON TIRATE IN BALLO IL POVERO VECCHIO, CHE NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI MI SEMBRA ABBASTANZA AUTONOMO: USA IL BANCOMAT. IL CELLULARE, MANDA GLI SMS E VA ANCHE SU FACEBOOK. QUESTO POVERO VECCHIO AVRA’ DEI FAMILIARI CHE LO POTRANNO AIUTARE, E, IN MANCANZA, CI SARANNO DEGLI ADDETTI CHE POTRANNO FARLO. QUINDI FINIAMOLA CON QUESTE SCENE DA “PICCOLA FIAMMIFERAIA”. L’ELBA E’ MATURA PER COSTITUIRSI IN COMUNE UNICO E LO FARA’. SI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!