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Gian Franco Casciano da Gian Franco Casciano pubblicato il 18 Aprile 2013 alle 7:44
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Chi dà a quelli del SI il diritto di cancellare la mia comunità? [/COLOR] [/SIZE] Il Comune non è costituito soltanto dalla sua amministrazione! Il Comune è costituito soprattutto dalle persone che costituiscono la comunità e hanno il diritto esclusivo di scegliere le persone delegate alla amministrazione della loro comunità! Cancellando la amministrazione di un Comune si disconosce e si cancella la stessa comunità! Senza la riconosciuta aggregazione amministrativa la comunità si riduce ad un insieme di persone e famiglie meramente “alloggiate” in una località, che vengono private del diritto di gestire o di cogestire (hanno certamente il diritto di non essere gestite…) nella progettazione e realizzazione delle esigenze della comunità di appartenenza. Diritto alla Persona, diritto alla famiglia, diritto alla comunità sono diritti fondamentali per un cittadino comunitario. La Carta europea delle autonomie locali del 15.10.1985 richiede sia garantito e tutelato il diritto dei cittadini di partecipare “al processo decisionale che riguarda il suo ambiente quotidiano”, tramite gli organi democraticamente eletti. Detto questo, CHI DÀ AL CITTADINO DI UN ALTRO COMUNE IL DIRITTO DI CANCELLARE IL MIO COMUNE? CHI DÀ AL COMPONENTE DI UN’ALTRA COMUNITÀ RICONOSCIUTA IL DIRITTO DI CANCELLARE LA MIA COMUNITÀ? Chi pretende di dichiararsi democratico… come può dire SI o chiedere ad altri di dire SI ad una proposta di legge assolutamente antidemocratica, che viola il diritto del cittadino a partecipare “al processo decisionale che riguarda il suo ambi ente quotidiano” come dice la Carta Europea??? Chi si dice “democratico” non può poi lamentarsi di …non essere più creduto…!!! E’ deludente! Sembra proprio che Rispetto dei diritti, Democrazia e Partecipazione siano termini divenuti ostici a gran parte del mondo che una volta si dichiarava (e pretende ancora oggi di dichiararsi) democratico. Non è certo colpa dei componenti le comunità ( i cittadini dei Comuni) l’immobilismo amministrativo, la pigrizia o l’incapacità di lavorare in cogestione per i servizi delle comunità! E’ soltanto colpa di coloro che non hanno saputo sinora gestire adeguatamente e democraticamente (democrazia è anche ..collaborazione) la cosa pubblica. E certo non si dà soluzione alla incapacità degli amministratori…estinguendo l’amministrazione e cancellando così la comunità di cittadini al cui servizio dovrebbe essere l’amministrazione! E’ davvero singolare che, affiancati da coloro che sono rimasti sinora inoperosi e silenziosamente complici, meramente volti al proprio interesse, proprio coloro che non sono riusciti a far funzionare la cosa pubblica si presentino come…innovatori, e con pervicacia… al danno reso alla propria comunità creando sfiducia danno risposta…eliminando la possibilità alla comunità…. di fare altra scelta…di zittire il silenzio ( inglobandolo, illiquitendolo, eliminandolo) Invece di aggregare le comunità nella gestione della cosa pubblica, mantenendo ed anzi rafforzando le opportunità di partecipazione dei cittadini componenti le singole comunità, dando spazio nella coralità della democratica partecipazione alla creatività propositiva di ogni singola comunità, propongono di creare una amministrazione “superiore”, che annulla le voci ed i possibili contributi, ma soprattutto soffoca, elimina il diritto di partecipazione ai cittadini delle comunità, disconoscendole, dichiarandole estinte! Sono coloro che … in questi ultimi giorni imperversano con slogan ammuffiti con cui continuano a disconoscere idee e proposte altrui….(ma, oltre il manuale del perfetto imbonitore…leggono altro?) per cui …sembra non riescano a sentire o leggere …(ma è comprensibile..) parole come Cogestione, Partecipazione, Diritto del Cittadino al controllo, Democrazia, Trasparenza, e non riescono a leggerle perché troppo ostiche a politici ed imprenditori ….che nel loro sentirsi “eletti” …vedono…i cittadini ed i loro diritti…come un ostacolo…al loro …potere, alla loro volontà di dominio… I nostri promotori del SI non si guardano allo specchio! E soffrono di una strana scomposta miopia. Nel loro ultimo depliant (con ironia degna del più bieco regime) hanno disegnato come rappresentante del nuovo rispetto ai vecchi nani…(i vecchi sindaci) …un giovanissimo, quasi bambino, che con il megafono fa sentire la sua voce verso le altre istituzioni… I nostri promotori , ripeto, non si sono guardati allo specchio ….non si accorgono ….e proprio i maggiori…di essere loro stessi…. fuori gioco! Non capiscono che il loro destino sarebbe essere messi all’angolo anche dalla spinta dei loro… interessati…suggeritori… Forse l’età non permette loro di udire le parole di quel giovane…che urla al megafono le stesse parole che sono proprie di chi si oppone all’antidemocratica proposta di legge sottoposta al referendum; parole con cui si pretende democrazia vera, partecipazione, rispetto soprattutto verso i cittadini tutti, rifiuto di qualsiasi sopraffazione, soprattutto se le prospettive sono quelle della mera speculazione, al di là delle più melense ed accattivanti ipocrisie. Sono parole con cui il giovane al megafono dice NO, NO, NO a questo antidemocratico progetto di legge! Ed alle parole del giovane fanno eco quelle di tutti gli altri cittadini che urlano…NO, NO, NO… non hai il diritto…NON HAI IL DIRITTO DI CANCELLARE PER SEMPRE LA MIA COMUNITÀ soltanto per permetterti di sperimentare un nuovo gioco dell’amministrazione pubblica, quell’amministrazione che dovrebbe essere al mio servizio, al servizio dei miei diritti. Non permetterò-così urla chi è giovane dentro, chi ha idee giovani - che con questa proposta di legge tu cancelli i miei diritti! NO. NO. NO.
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