ACQUEDOTTO: IMPOSSIBILE FAR PEGGIO!
Leggo nell’articolo “Acqua, il dissalatore al posto della condotta sottomarina” apparso su “TIRRENO ELBA NEWS” del 13.04.2013 testualmente: “Puntare sul dissalatore previsto a Mola, al posto della condotta sottomarina che attraversa il canale. Se ne parla da un decennio, soprattutto d’estate …”
Nonostante ad un certo punto della nota si affermi che la decisione di installare il dissalatore è cosa fatta, l’impressione che se ne ricava è quella di un vero e proprio brancolare nel buio.
Queste le premesse.
Esiste il progetto generale dell’ASA che basa la risoluzione di un problema così importante come l’approvvigionamento idrico dell’intera Isola d’Elba sulla costituzione di un grande invaso tramite una ventina di laghetti i quali, raccogliendo e conservando la molta acqua presente fuori stagione, dovrebbero rendere autonoma e autosufficiente l’Isola. I lavori sono già iniziati e la costruzione del primo laghetto “Condotto” posto vicino a Portoferraio è in corso.
Ad un certo punto si è parlato diffusamente di raddoppiare la condotta sottomarina abbinandone la costruzione con quella della grande condotta per il gas.
Come stiamo vedendo, a periodi alterni, ritorna prepotentemente a galla il dissalatore.
Tutto questo altalenare costituisce il lato peggiore della vicenda idrica elbana : assenza assoluta di una strategia precisa la quale, sia pure col passare di più anni, conduca ad un traguardo reale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, basterà ricordare la crisi idrica della scorsa estate.
Volendo poi parlare in dettaglio del dissalatore, non si possono evitare degli interrogativi tragici: prima di assumere una decisione così drastica si sono esaminate le alternative?
Ma ci si è resi conto che la soluzione del dissalatore è senza dubbio la meno indicata per le sue caratteristiche salienti che sono quelle di produrre una portata d’acqua costante mentre all’Elba si verifica immancabilmente una portata molto variabile nel tempo. L’acqua nell’Isola scarseggia soltanto per un limitato periodo estivo mentre per tutto il resto dell’anno l’Elba è talmente ricca d’acqua da doverne subire numerosi allagamenti. Per rimediare si dovrebbe per forza pensare ad un grande serbatoio per acqua pulita il quale fosse in grado di immagazzinare l’acqua del dissalatore quando essa è sovrabbondante rispetto al fabbisogno e restituirla alla rete quando i consumi volano alle stelle. Ma se la soluzione fosse questa allora non sarebbe meglio usare il serbatoio per accumularvi l’acqua che, fuori stagione, piove abbondante dal cielo evitando il costoso esercizio del dissalatore?
Ma ci si è resi conto che un’attrezzatura così costosa come il dissalatore, non esistendo grandi possibilità di invaso, dovrà ogni anno restare ferma per mesi e mesi con costi esorbitanti di manutenzione ed esercizio?
Un'ultima osservazione. La legge che regola la esecuzione dei lavori pubblici (vedasi ad esempio il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 DICEMBRE 1999 N. 554.REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 11 FEBBRAIO 1994, N.109 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI pubblicato su "Suppl. ord. G.U. n. 98 del 28 aprile 2000") nella costruzione di opere parziali di un insieme funzionale pone tassativamente la condizione che esse siano conformi al progetto generale dell'insieme funzionale. Ora vorrei che qualcuno mi spiegasse come sia possibile dare esecuzione ad un dissalatore che non è affatto previsto nel progetto generale dell'acquedotto ASA ma che addirittura è in netto contrasto con lo stesso progetto generale dove, come detto, si prevede di risolvere il problema in tutt'altro modo. Pertanto, prima d parlare del dissalatore, buon senso e norme di legge imporrebbero di rifare il progetto generale nel quale fossero dimostrate la razionalità e convenienza economica e, solo dopo la sua approvazione ufficiale, pensare al dissalatore stesso.
Termino con una constatazione proverbiale: “il peggio non è mai morto!” o se preferite"peggio di così non si può veramente fare"