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Dante Leonardi da Dante Leonardi pubblicato il 10 Aprile 2013 alle 12:32
Ogni volta che leggo qualche editto del Comitato per il Comune Unico rimango sempre più allibito. Adesso sono con la sortita di quale potrebbe essere il nuovo assetto della macchina amministrativa Cominciano subito, con la bozza di statuto, per il quale si sono preoccupati di dare già incarico a dei dottorandi dell’Università di Pisa. Che sappia io generalmente lo Statuto è un atto normativo di cui si dota una comunità, infatti viene approvato dal Consiglio Comunale. Il Comune con questo atto stabilisce il proprio ordinamento generale, quindi un momento importante di confronto tra cittadini ed istituzioni, però per il comitato, siamo una Banda di Zulù e chi chiami a Gnogne? No niente popò di meno che degli studenti, forse sarebbe interessante vedere cosa vuol fare il Commissario (se realmente non sappiamo ancora chi sarà), forse potrebbe consultarsi con le realtà locali o anche andare a comprarne uno preconfezionato alla Registri Buffetti. Ma veniamo all’assetto di dotazione organica. Tanto per cominciare partiamo subito zoppi, un Comune di oltre 30.000 abitanti ha bisogno di una organizzazione per Aree al cui vertice deve esserci un Dirigente, attualmente se volessero costituire questo comune ne hanno a disposizione solo 2, le cui specializzazioni sono uno, nell’ambito dei servizi finanziari e l’altro nelle aree tecniche, quindi parecchia truppa e pochi generali. Nei diversi anni di guida Commissariale, questo dovrà armonizzare le finanze, procedere immediatamente (come vuole la Regione) alla stesura di un nuovo strumento urbanistico, però non può assumere e con il personale vigente dovrà organizzare i servizi che i cittadini si aspettano. Senza sapere nè leggere nè scrivere, un comune come questo avrebbe bisogno di una serie di suddivisioni di competenze, più o meno così: Direttore - Segretario Generale Servizi Attività Amministrative (Vice segretario, Attività amministrative, Controllo società partecipate, Servizi demografici, Decentramento) Opere Pubbliche e Patrimonio (Patrimonio, Viabilità, Gestione Strutture Cimiteriali, Gestione del verde, Progettazioni e Direzione lavori, Ufficio gare) Sviluppo Economico (Attività Commerciali e Ricettive, Turismo, Eventi, Fiere e Mostre, Industria, Agricoltura, Artigianato, Demanio marittimo, Sport, Scuola, Servizi alla Persona,) Gestione Risorse (Bilancio, Ragioneria, Economato, Tributi, Programmazione risorse umane, Personale, Stipendi) Urbanistica e Edilizia Privata (Gestione piani, Pratiche edilizie, Scia, Piccoli lavori) Polizia Municipale Attività Legali (ufficio legale) Con la necessità di almeno altri 6 Dirigenti (“che contribuiranno notevolmente nel risparmio della spesa per il personale”). Ho tralasciato volutamente il settore trasporti, che a mio parere subirà un netto impoverimento per questioni di competenze, però ho letto con piacere che i promotori del Referendum incideranno anche nel traffico ferroviario. Ma quali qualifiche sono disponibili attingendo nelle attuali realtà? Operatori tecnici (operai) credo che ce ne siano ben pochi, quindi la gestione dell’illuminazione pubblica, parchi e giardini, pulizia spiagge ecc. saranno tutte esternalizzate. Nella media Regionale dei Comuni con 30000 abitanti, la dotazione organica e di circa 200 unità, quindi avremmo numericamente un esubero di circa 70 unità e che fine faranno? Sicuramente faranno parte di quell’esercito che a fine carriera e prossimi alla pensione, saranno distribuiti ad esaurimento nelle varie frazioni per dare quella parvenza immediata che gli ex comuni non saranno abbandonati a se stessi, ma che in realtà nell’ambiguo disegno degli estensori della legge, diverranno tetre e buie periferie. All’Isola si dice “Mettete Capo” e non impantanate i cittadini di questa Comunità in una via che non ha ritorno, dove un errore così grande non sarà più rimediabile, votate anche voi NO e poi secondo le direttive di legge, ricerchiamo i migliori assetti per gli Elbani. Dante Leonardi
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