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CARO DANTE da CARO DANTE pubblicato il 25 Marzo 2013 alle 8:03
Caro Dante, io sono all’antica e credo che la politica la debbano fare i politici, quelli veri, quelli selezionati attraverso le varie tappe che scandiscono l’attività nei partiti e nelle istituzioni. In altre parole, quei classici percorsi che formano attitudini, competenze e mentalità, senza le quali sarebbe difficile assolvere un impegno pubblico. Questo spiega perché i “5 Stelle” non riescono a relazionarsi con le altre forze (ma neanche al loro interno e con i loro capi). Non ce la fanno perché il “relazionarsi” è l’arte, l’essenza stessa della politica, quella che i Grillini non conoscono e che rifiutano senza saper cos’è. “L’aver ragione da soli non serve a nulla: bisogna averla insieme con gli altri”. Da questo assunto non mi muovo, non cedo alla moda dell’antipolitica che, tra l’altro -con l’introduzione del cosiddetto bipolarismo muscolare- imperversa già da più di vent’anni. Non mi dirai mica che quella che abbiamo visto nell’ultimo ventennio era politica, vero? Il web può essere un mezzo efficace nella formazione del consenso e nell’interpretazione delle tendenze, ma non si può sostituire ai partiti. Basta con i movimenti, i portavoce, i meeting e surrogati vari!. Ci vogliono i partiti con tanto di congressi, segretari e articolazioni sul territorio. Magari con meno burocrazia e più partecipazione. La deriva bersaniana di mettere “società civile” laddove sarebbero necessarie competenze ed esperienza politica, ci farà sbattere contro un muro d’inefficienza o peggio ancora. Si dice (e io ci credo) che il potere sia come i “vasi comunicanti”: dove si forma un vuoto arriva subito qualcuno ad occuparlo. In altre parole, dove non c’è la politica governa la burocrazia. In definitiva ci devono governare coloro che ottengono il consenso perché sono i più bravi. Quanto a un accordo tra PD e PDL (magari in una forma più sfumata: senza Bersani e Berlusconi) credo che sia l’unica possibilità per non rendere vani i sacrifici patiti lo scorso anno e che ancora ci affliggono. Il doverne fare altri nel prossimo futuro -se il sistema Italia riperdesse credibilità- sarebbe il colpo di grazia per la nostra economia e per la tenuta sociale e politica della Nazione. Cosa potrebbero fare PD e PDL congiuntamente? Magari i decreti attuativi delle leggi varate insieme lo scorso anno e che rimangono tuttora inefficaci proprio perché ne sono prive. Oppure potrebbero immettere un po’ di liquidità nel sistema e un po’ più di fiducia nei consumatori, magari abolendo l’IMU sulle prime case. Potrebbero anche ridurre i deputati ed abolire il Senato e fare una nuova legge elettorale a doppio turno con l’ elezione diretta dello Capo dello Stato. Come vedi, se Bersani non spasimasse tanto per fare il presidente, cose da fare ce ne sarebbero tante. Scusami per la lunghezza, ma volevo essere più chiaro possibile Un saluto. Pasqualino
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