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Alberto Nannoni da Alberto Nannoni pubblicato il 21 Marzo 2013 alle 9:45
L'acceso dibattito che si sviluppa attorno al referendum del 21 aprile รจ un fatto positivo anche quando i toni si alzano e merita una prima sintesi su uno dei nodi: la frammentazione dell'Elba. La "frammentazione storico-culturale" costituisce una nostra grande ricchezza, in essa risiedono le nostre radici ed i caratteri elbani. E' un prezioso patrimonio che non deve essere disperso nรจ esposto alla amalgamazione. Su questo concordiamo in toto con gli amici del NO. Nessuno di noi del SI progetta un'omologazione delle varie comunitร  elbane, nรจ nel progetto di un unico Comune ci sono elementi che possano indebolire le profonde ricchezze storiche che ciascun paese possiede e che costituiscono, tutte assieme, il grande patrimonio della comunitร  elbana. I municipi, parte integrante del progetto, ne sono la prova funzionale. Esiste poi la "frammentazione tecnico-amministrativa". Questa non รจ una ricchezza bensรฌ una onerosa tassa occulta. Tutti concordiamo nel dire che questo spezzatino esiste e costituisce un vincolo allo sviluppo armonico del territorio: ne ha convenuto anche Bosi nel convegno del 15 marzo scorso. Il nocciolo della differenza tra i sostenitori del SI ed i suoi contrari, in buona sostanza, si riduce alla scelta del modo migliore di superare questa impasse. Noi sostenitori della fusione proponiamo l'unico Comune come "ultima spiaggia" per superare con un sol coraggioso balzo questa paralizzante frammentazione. I nostri amici contrari individuano la soluzione (nuovamente!) nelle forme di gestioni associate o simili. Su questo ci troviamo in schietto disaccordo: dopo tutte le fallite prove esperite nel passato (Comunitร  montana, Unione dei Comuni entrambi liquidati) noi crediamo che questa ri-proposizione dei vecchi schemi associativi non abbia piรน alcuna residua credibilitร . Quegli enti nel passato non sono mai riusciti ad esprimere le loro funzioni aggreganti. Quali novitร  oggi dovrebbero convincere gli elbani a ripercorrere nuovamente la stessa strada senza temere di ritrovarsi fra qualche anno alla casella di partenza come in un infinito gioco dell'oca? I sostenitori del NO non sanno darci ragioni convincenti e perciรฒ crediamo che questa posizione mascheri il vero scopo di salvare dalla scomparsa una serie di poltroncine e strapuntini che danno piccoli poteri e grandi vanitร  a chi li occupa. Ciumei all'ultimo minuto ha giocato sul tavolo del dibattito anche la carta dei 3 comuni: perchรจ adesso sรฌ e prima no? E' una chiara mossa elettorale per confondere gli elettori con facili promesse e ritardare ancora una seria riforma non piรน procrastinabile. E' giunta l'ora di cambiare il sistema e gli isolani possono farlo tutti assieme, il 21 aprile per due giorni avranno a disposizione la leva del comando assoluto. E siamo anche molto franchi con loro: non sarร  un percorso facile nรจ indolore ma alla fine risolverร  il problema dell'unitร  amministrativa dell'Elba con i suoi immutabili problemi comprensoriali. Una terza frammentazione รจ quella "politica": essa resterร  inalterata con l'avvento del Comune dell'isola d'Elba acquisendo perรฒ un enorme vantaggio. Questa frammentazione รจ oggi elemento frenante perchรจ causa di contrapposizione fra i comuni per motivazioni spesso solo ideologiche, portando a trascurare le reali problematiche del territorio; ma domani il Consiglio comunale unico, ove saranno presenti tutte le varie espressioni politiche, sarร  il luogo naturale di sintesi delle varie e differenti spinte politiche senza poter perรฒ causare le odierne paralisi decisionali. Ne risulterร  una forte spinta ad uno sviluppo come espressione bilanciata dalle varie ideologie, sarร  una vera camera di compensazione delle differenti spinte per sbloccare gli ostacoli dell'attuale "federalismo" isolano. Questa scelta richiede solo il coraggio di cambiare, ma agli elbani questa dote non รจ mai mancata.
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