Ho aderito al Comitato Promotore del Comune Unico, per me inteso come un referendum/sondaggio atto a recepire il gradiente dellโElba verso tale soluzione futura amministrativa.
Con riservato successivo distacco quando mi sono reso conto che la richiesta delle firme veniva in alcuni casi proposta e spesso recepita per un referendum popolare nascondendo invece una proposta di legge, certo con un referendum ma di valore esclusivamente consultivo.
Ebbene dopo le ultime uscite sulla stampa del dott.Orsini, mi dissocio completamente da giudizi che esulano non poco di merito, in particolare verso le piccole e medie aziende elbane. Ho in passato avuto ruoli associativi che mi hanno portato a conoscere nel profondo tale realtaโ, che si misura , si adatta e si dimensiona a quanto questo territorio richiede, con competenza e professionalitaโ.
I risultati anzi i dati dicono che resistiamo alla crisi meglio che altrove, che le imprese non diminuiscono ma aumentano o almeno reggono, che anche lโoccupazione nel settore principalmente edile non subisce danni di rilievo.
Il settore dei lavori pubblici rappresenta una percentuale esigua del volume dโaffari complessivo e forse per questo in particolare sui grandi appalti ma limitati numericamente non trova collocazioni in loco, come le esperienze consortili del continente non hanno segnato grandi successi, se come pare spesso per trovare lavoro debbono venire fin qui. E diverse aziende esterne spesso volgarmente, ci lasciano le penne e anche qualche debito inevaso, se non addirittura interrompono le opere quando i conti non tornanoโฆ.
Ma lโElba grazie anche a nuove aziende costituite da soggetti comunitari si dimostra un territorio di accoglienza, sociale e solidale, dove le porte sono aperte senza preclusioni o peggio gli sbandierati protezionismi, un grande esempio di civiltaโ di cui andare fieri.
Spero un chiarimento in merito venga anche dalla mia associazione, CNA, che ha principalmente il dovere che le aziende rappresentate non subiscano richiami da chi una mattina si sveglia e vuole anche, oltre a propinarci il comune unico a colpi di scudiscio, insegnarci il nostro mestiere.
Il protezionismo delle economie locali esiste, eccome se esiste, basta guardare Piombino, con mille vocazioni, dalla lucchini, ai fanghi, ai parchi, al turismo, alle centrali, ai porti commerciali,ai porticcioli, domani alla demolizione della concordiaโฆ un miscuglio di peculiaritร che poi guarda caso si proclama e reclamizzaโฆ con un emblemaโฆ..una terrazza sullโarcipelago!!!!!!!!!
Altro esempio Livorno dove per mantenere il cantiere Orlando, dopo gestioni dissennate, hanno costruito accordi di reciproca convenienza, certo leciti, ma tesi proprio a salvaguardare lโeconomia locale.
Quindi argomentazioni offensive che esulano dal progetto del comune unico, di cui comunque ritengo mancante la parte importante, lโinformazione, reale e chiara sui futuri scenari, i tempi di attuazione, le modalitaโ di rappresentanza del territorio, un percorso che veda magari allโinizio gli accorpamenti di municipalitaโ vicine.
Dividere ancora una volta in due lโelba, fra โilluminatiโ e la controparte โinteressati conniventiโ non ritengo sia il metodo, manca di rispetto ed io che in questa isola ci lavoro e vivo felicemente non accetto tale definizione.
Oggi con dispiacere penso vedendo gli sviluppi che tutto sia partito oltre mare trovando da noi persone in buona fede ed appassionate ma anche qualche soldatino politico.
Proprio i tanti problemi territoriali esigono un sistema gestionale amministrativo migliore, in particolare sui temi comprensoriali, nei servizi, nella promozione e proiezione allโesterno, in cui il comune unico potrebbe rappresentare il termine di un percorso, se condiviso se partorito alla base e non imposto dai vertici.
Per questo oggi mi sento contrario ad imposizioni frettolose, male informate, senza nessuna certezza.
Serve un confronto sereno,rispettoso, senza pregiudizi o peggio portatori di veritaโ assolute, possibilmente fra i soggetti ogni giorno interessati, gli elbani.
Antonio Bomboi