Caro Giovanni,
mi sfugge il senso del tuo interevento, perche' puoโ essere interpretato in tanti modi.
Si puoโ andare dalla classica logica degli elbani per cui โquelli di foriโ non rompano; una sorta di โElba eโ cosa nostraโ.
Oppure la semplice sfiducia sugli apporti di chi non vive allโElba ma si interessa alla nostra isola. Innanzi tutto non credo che i non residenti abbiano secondi fini, percheโ il loro apporto si basa su una profonda stima, per non dire amore, verso lโisola; poi, mi sembra risibile che per es. i dirigenti FIAT debbano essere tutti torinesi โฆ non trovi?
Per quanto mi riguarda, i miei suggerimenti sono sempre stati โasetticiโ in quanto tecnologici, cioeโ la semplice proposta di una riorganizzazione funzionale della macchina amministrativa elbana, che non va necessariamente verso quello che voi chiamate โComune unicoโ. Come vedi non si tratta di estirpare le radici proprie di ogni comune, ma solo di coinvolgerli verso un progetto territoriale che superi le inefficienze fino ad ora evidenziate in maniera eclatante.
Dante
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