Subito dopo lo stress del comune unico sì – comune unico no, l’argomento del giorno sul blog è costituito dagli arrampicatori di specchi che si sprecano nel tiro al Grillo, lo sport di gran moda del momento.
Le accuse ben documentate sono implacabili e infamanti, eccone alcune:
- pericoloso pregiudicato per incidente d’auto e non per normale corruzione, concussione, associazione a delinquere di stampo mafioso, compra-vendita di senatori a regolari prezzi di listino et similia,
- miliardario per quattrini guadagnati senza neppure averli fregati allo Stato come si conviene nella salutare e consolidata norma politica italiana,
- clown impresentabile in contesto internazionale (non come un raffinato gentleman di recente memoria che distribuiva burleschi epiteti tipo kapo’, culona e corna in foto ufficiali),
- uomo ragno che indossa orripilanti “tutacce da ginnastica e stracci” per sottrarsi a imparziali giornalisti che vogliono legittimamente scrivere il contrario di quello che lui ha detto e a cui, per colmo di sfrontatezza, vuol togliere il finanziamento pubblico solo per impedir loro la sana consuetudine di travisare la realtà a pagamento,
- antidemocratico al punto di proporre uno scandaloso referendum per sapere se ci conviene o no uscire dall’euro anziché lasciare la scelta ad onesti bancarottieri come, ad esempio, quelli del Monte dei Pascoli Politici,
- arruffapopolo che crea odio sociale e violenza (ma solo se il suo movimento fallisce…) anziché scendere in piazza per chiedere che la magistratura venga giustamente messa fuori legge a furor di popolo essendosi vergognosamente permessa di grattare la rogna a rispettabilissimi intoccabili,
- dittatore che propone sfacciatamente di aiutare, prima che si suicidi, chi non ce la fa più tagliando doverose auto blu, sacrosante spese militari, salutari inceneritori, indispensabili ponti casualmente a rischio sismico e mafia certa, opere inutili che poi verranno rigorosamente lasciate marcire (come quelle realizzate in passato – ospedali, carceri, strade, strutture milionarie per G8 alla Maddalena ecc. - che ci sono state mostrate perfino dalle stesse TV del cav, orgoglioso corresponsabile dello scempio), finanziamento pubblico ai partiti la cui abrogazione era già stata decisa da un referendum come al solito regolarmente disatteso, e compagnia cantante,
- pazzo scatenato che si permette di rifiutare legittimi rimborsi elettorali milionari, da utilizzare per indispensabili lecca-lecca e nutella, e pretende di mandare a casa freschi virgulti della nostra Premiata Casta come la vergine Rosy, l’ineffabile Giovanardi o il prode nocchiere in gran tempesta Dalema (che aveva giurato di non farsi più vedere se vinceva Bersani e invece è sempre lì come il rompicoglioni Paolini in televisione),
- arrivista che riduce lo stipendio dei suoi (il suo non può perché non ce l’ha) allo scopo di chiedere per ‘par condicio’ di affamare onesti manager falliti e vecchi parassiti con ragionevoli vitalizi ed eque prebende che appena si avvicinano a quelle del sultano del Brunei,
- populista nel deprecabile senso corretto del termine (persona che si spende a favore del popolo), che rifiuta di prendersi responsabilità di governo con quegli stessi eroi – i famosi 300 giovani e forti - che, con la loro lungimiranza e sprezzo del pericolo, hanno salvato la Nazione da una disastrosa guerra con l’Egitto,
- personaggio ambiguo con famigli sospettati di progetti nemmeno realizzati in Costa Rica invece di solide proprietà immobiliari del partito a Montecarlo o pagate all’insaputa dell’ignaro intestatario da disinteressati benefattori,
……………..
……………..
Per carità di patria e anche perché sinceramente non se ne può più, faccio una proposta: aspettiamo di vedere come va a finire e nel frattempo stendiamo un velo pietoso su questi poveri di spirito a cui lasciamo volentieri il regno dei cieli purchè continuino a votare in pace il loro impareggiabile Burlescone, che così gli restituirà l’imu e gli farà il condono edilizio, piantandola di denigrare dicendo fregnacce degne di miglior causa (de minimis non curat praetor, che tradotto in più comprensibile maccheronico significa: de pirlibus non est disputandum).
Sì, basta, perché tanto è inutile, non capiranno mai che il M5S, qualunque cosa succeda in futuro, avrà sempre avuto il merito inestimabile di aver gettato il sasso nella palude provocando cerchi che, da piccole onde, si stanno trasformando in un vero tzunami.
Niente sarà più come prima, comunque.
Lo ha capito, se non quella volpe del deserto di Bersani, almeno Renzi che però, purtroppo, è una vox clamans (appunto) in deserto.
Questa rivoluzione sarà stata di per sé stessa una vittoria storica a vantaggio di tutti (pensate solo alle mummie di cui ci siamo liberati e che invece sarebbero ancora abbarbicate alla poltrona!), anche se dovesse riservarci qualche delusione (nessuno è perfetto) o non dovesse avere lo sviluppo auspicabile.
Ma state tranquilli, l’avrà: magari solo a tempo debito, ma andremo in Parlamento, cazzo!
Sarà un piacere e pur non avendo il 100%, lo rivolteremo – in senso buono e democratico - come un calzino, se non altro svuotandolo dalla muffa che si è accumulata in mezzo secolo di malaffare:
vi pare poco?