Nella proposta di fusione in un โComune unico con Municipalitร distribuiteโ, la mancanza di un precisa valutazione dei costi di riorganizzazione della macchina amministrativa, a medio-lungo termine, crea forti pericoli. ร evidente il rischio che a regime, a fronte di bilanci da far quadrare, la soluzione piรน facile ed immediata possa essere quella di tagliare i costi di funzionamento, e quindi i servizi, delle municipalitร distribuite. Le conseguenze ricadrebbero sui cittadini e sarebbe quasi impossibile fare marcia indietro. Infatti, la legge regionale sul referendum popolare non prevede il quorum partecipativo per la proposta di fusione, mentre lo richiede in caso di scorporo di una porzione di territorio, ovvero nel caso in cui un municipio desideri tornare sui propri passi. Dunque, se sbaglio sarร , sarร senza ritorno e con conseguenze di lungo termine. Forse questo รจ uno dei motivi che ha spaventato Monte San Pietro, che non salirร sulla stessa โbarcaโ nonostante faccia giร parte dellโUnione dei Comuni. Evidentemente per lui lโesperienza con lโUnione non รจ stata gratificante ed ha giร i suoi problemi nel gestire una ventina di frazioni e localitร . Diciamo NO a trasformazioni irreversibili!