Caro Pasqualino
Fino ai primi anni 90 il debito pubblico cresceva anche come stimolo allโeconomia che stava conoscendo un periodo di boom economico; questo significava che si il debito cresceva ma i benefici ottenuti erano superiori. Comunque stiamo parlando di livelli di debito โtolleratiโ e in mano in gran parte ai privati italiani.
Poi il debito eโ progressivamente esploso senza creare benefici per lโeconomia (aumento indiscriminato dei costi degli enti pubblici) e nel contempo i creditori sono diventati investitori stranieri, che a loro andava bene percheโ lucravano sui tassi elevati dei nostri Buoni del Tesoro.
Arriviamo allโeuro e scattano regole piuโ rigide allo scopo di creare unโarea economica europea piuโ equilibrata, che andava dalla โgiudiziosaโ Germania allโItalia โsperperonaโ; ora non era piuโ possibile nemmeno giocare sul cambio della moneta.
A mio parere lโaspetto piuโ importante a partire dal 2002 eโ stato per noi imprenditori un costo del denaro (circa il 2%) inimmaginabile al precedente periodo della lira, dove lโinflazione viaggiava a 2 cifre, e questo ha permesso di effettuare notevoli investimenti, soprattutto nelle infrastrutture aziendali (leasing).
Se poi lโintroduzione dellโeuro ha creato un ingiustificato immediato aumento dei prezzi, la colpa eโ esclusivamente del governo dโallora che non ha messo in azione controlli sulla speculazione del cambio euro/lira, cosa che invece fecero efficacemente Francia e Germania.
Quando qualcuno dice di spendere comunque i casi sono due: o si vuol continuare a nascondere lo sporco sotto il tappeto ma non ce lo permettono piu', oppure si ascolta le sirene di imprenditori โdomesticiโ che non hanno da confrontarsi con i mercati esteri, come ad esempio le aziende televisive o pubblicitarie.
Dante