Si caro amico, ho preso una cappellata in quanto hai cercato di sminuire e ridicolizzare il mio post definendola una lezioncina attaccandoti ad apostrofi mancanti che se vedi bene ho omesso anche in altri articoli indicativi difronte ad aggettivi o sostantivi che cominciano con una vocale, come appunto andrebbero messi su articoli indeterminativi di fronte ad aggettivi o sostantivi di genere femminile che iniziano con una vocale, e che ripeto รจ un vizio che ho sulla scrittura con una tastiera e su questo non posso darti che ragione, ma non sto scrivendo una tesi di laurea, oltretutto mi accusi di scarsa conoscenza della lingua italiana da cui non si puรฒ prescindere per impartire una lezione e poi definisci โretribuzioneโ il SUSSIDIO di disoccupazione, cosa ben diversa. Comunque tralasciando il personale, il mio intento era quello di far giungere alle piccole menti del blog che lo stato di disoccupazione รจ tutelato dalla Costituzione, art 38, e che sarebbe stato troppo riduttivo se non avessi menzionato gli Artt. 2 e 3 (no il 4 come ho scritto successivamente, errando, di cui la testimonianza corretta รจ il mio primo scritto) che si riferiscono ai diritti inviolabili dell'uomo e della sua dignitร , commentandoli, per giungere alla conclusione del PERCHE' lo stato di disoccupazione รจ riconosciuto e tutelato dalla Costituzione, e che altresรฌ non rappresenta un privilegio bensรฌ un adempimento della Repubblica al fine di rendere concretezza agli Artt. 2 e 3 da me menzionati a tale scopo, giustificando di fatto tale sostegno. Ed era finita qui se non fossi intervenuto tu portando alla mia attenzione la mia mancanza di istruzione citando l'art 4 andando fuori dal seminato, dicendo di lasciar perdere il secondo e il terzo al fine di giustificare successivamente l'aiuto sociale, il quale trova fondamento sempre negli Artt 2 e 3 che rimandano il compito primario alla Repubblica: โร compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertร e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paeseโ.
Questo dimostra quanto hai carpito dal tuo manuale del professorino, che quando viene indicata la luna, lo stolto guarda il dito (la laurea non assicura l'apprendimento e la comprensione mio caro).
E ancora per quanto riguarda l'art. 4, da te menzionato (criticando il fatto che non l'avessi fatto io, a fronte di spiegare successivamente l'aiuto sociale per la mancanza di fondi): La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e PROMUOVE (ma dove) le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie POSSIBILITA' e la propria SCELTA, un'attivitร o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societร ." รจ vero che presenta il lavoro come un dovere, nel rispetto della persona e dei suoi diritti inviolabili e dignitร sociale al fine di promuovere il progresso materiale e spirituale, ma come posso svolgere il mio dovere se mancano le condizioni di base affinchรจ io possa adempiere a tale dovere, sempre nel rispetto della Costituzione? D'altro canto il lavoro รจ anche un diritto per cui le decisioni politiche, sociali ed economiche devono esser volte a favorire l'occupazione e non il contrario come appunto avviene consuetudinalmente negli ultimi tempi da parte di chi prende decisioni importanti, favorendo di fatto la ricorrenza a tale sostegno sociale che per alcuni non nego sia diventato un mestiere. Inoltre il riconoscimento del lavoro come uno dei principi fondanti della Repubblica, rimanda alla funzione che il lavoro svolge nella societร , come mezzo di produzione di ricchezza materiale e morale per la persona, NON come merce necessaria alla massimizzazione dei profitti e NON come mero fattore di produzione, ma come realizzazione dellโINDIVIDUO e delle SUE aspirazioni materiali e spirituali, e quindi della societร tutta.
Quindi dopo dover menzionato tale articolo, te ne esci con: โperchรฉ non vi proponete per questo servizioโ oppure con โperchรฉ non far prestare gratuitamente questo servizio giustificando lo stato di disoccupatoโ coercendo o limitando di fatto la libertร di scelta (da te portata alla mia attenzione) dell'individuo e pontificando e moralizzando su cosa uno dovrebbe fare, senza nemmeno sapere cosa fa una persona nel suo tempo libero, bรจ mi salta la mosca al naso e mi da modo di sospettare che su quello che tu hai scritto, non ci abbia capito molto. E ti ripeto che per dare il sostegno in base allo stato sociale non serve prima percepire l'assegno di disoccupazione, ma sta alla coscienza di ognuno e ai valori che la societร stessa รจ stata in grado di trasmettere, oltretutto come potete pretendere che un disoccupato si presti a lavori senza un'assicurazione contro infortuni che lo tutelino, oppure senza le conoscenze necessarie per svolgere taluni lavori, che in caso di errori sono passibili di denuncia penale, questo dimostra solo che vorreste levare le castagne dal fuoco con la zampa del gatto. Tanto varrebbe (anzi coloro che decidono dovrebbero) creare appunto quei posti di lavoro eliminando i disoccupati istruendoli e retribuirli come legge dice, e allo stesso tempo in caso di rifiuto multiplo via la disoccupazione, non ci vuole tanto. A questo punto non posso che tirar in ballo altro articolo importante, il 36: โIl lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantitร e qualitร del suo lavoro e in OGNI CASO sufficiente ad assicurare a sรฉ e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa รจ stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non puรฒ rinunziarvi.
Ti sembra che sia applicato tale articolo? Oppure ti sembra che molti lavoratori e datori di lavoro si debbano adattare alle condizioni imposte dal mercato per avere appunto un'esistenza libera e dignitosa?
Purtroppo il DIRITTO E DOVERE al lavoro manca per la pessima gestione su tutti i livelli (politici, pubblici e privati) e i fondi vengono tagliati perchรฉ qualcuno li ha sottratti nei piรน svariati modi alla societร , oppure perchรฉ prima di tagliare ben altri capricciosi e costosi privilegi viene data la precedenza a sanitร , sicurezza, giustizia e stato sociale mentre per quanto riguarda le societร pubbliche e private si tende a dare posti di lavoro privilegiati in cambio di voti o favori per le prime e massimizzare i profitti per le seconde non tenendo conto che l'aumento della disoccupazione porta inevitabilmente ad una riduzione delle entrate statali ed ad un aumento delle uscite e conseguentemente un aumento delle tasse per gli altri (almeno nella politica italiana), senza considerare anche la diminuzione dei consumi, mancando redditi, che inesorabilmente alimenta il circolo vizioso della recessione. E potrei continuare per ore e ore ma gira e rigira si torna sempre al solo punto della questione: chi e come amministra l'Italia S.P.A.?
Dice bene il Meoni, stiamo a guardare le 800 โฌ del poveraccio a โtitolo gratuitoโ ma nemmeno degniamo di attenzione tutti i privilegi, gli sprechi, gli inciuci e lo sperpero che avviene nel mondo della politica (dove parecchi mangiano โlavorandoโ) e nel mondo dei vostri adorati VIPS e calciatori in generale.
Questo per dire ancora una volta di urlare contro chi decide e porta il paese verso questa situazione di cui i disoccupati sono le vittime e non la causa.
Sicuro (quasi) di aver messo tutti gli apostrofi e tutti gli accenti chiudo la discussione.