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Sergio Bicecci da Sergio Bicecci pubblicato il 17 Febbraio 2013 alle 6:10
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Lโ€™ANZIANO [/COLOR] [/SIZE] Negli anni addietro quale Presidente della Casa di Riposo โ€œCorsi-Traditi-Tonietti-Cacciรฒโ€ di Portoferraio mi sono occupato di quel mondo semisconosciuto degli anziani. Per me fu un esperienza nuova, unica, che mi fece capire quante difficoltร  si incontrano a gestire un Ente Pubblico, per il quale ero completamente impreparato. Le lungaggini burocratiche, le pratiche amministrative, il rispetto delle norme sanitarie e della sicurezza, le carenze economiche, tutti elementi onerosi da affrontare e risolvere con i pochi mezzi disponibili. Superati alcuni episodi, anche drammatici, fu una esperienza gratificante, una bella lezione di vita. La cosa che piรน mi arricchรฌ fu il quotidiano rapporto con gli anziani nostri ospiti e con le loro difficoltร  e carenze: fisiche, psicologiche, economiche, affettive, tutte quante lesive della personalitร  nella fase piรน critica della vita dellโ€™uomo. Un aspetto che considerai di importanza primaria fu cercare di lenire la fisiologica apatia, cercare di mantenerne alto lโ€™interesse verso lโ€™ambiente nei suoi variegati aspetti: far rievocare loro eventi e fatti dei paesi di origine, organizzare per loro feste e incontri con la partecipazione delle Scuole, delle Autoritร , dei cittadini. Da tutti e in particolare da privati la Casa di Riposo ha sempre avuto molto. Insomma tentare di dar loro la sensazione di non essere degli esclusi fu un impegno costante di quegli anni, con la collaborazione della Direzione e del CdA e del personale addetto. Purtroppo un vero e proprio cordone ombelicale con lโ€™ambiente esterno sia fisico, intellettuale e psicologico รจ tuttora da conseguire, in particolare per tutti coloro che vivono in Case di Riposo e nelle RSA. La cosa sarร  ancor piรน sentita negli anni a venire, infatti stiamo andando verso una societร  che tende rapidamente ad essere sempre piรน anziana con i relativi aspetti negativi conseguenti. La cultura oggi va verso un esasperato giovanilismo e nessuno vuole piรน invecchiare, anzi lโ€™anzianitร  prima e la vecchiaia dopo sono palesemente e volutamente occultate. Il successo economico, lโ€™essere alla moda, esteticamente gradevoli, avere lโ€™approvazione del prossimo sono obbiettivi perseguiti con ansia, pena lโ€™esclusione, lโ€™emarginazione, la solitudine fisica e psicologica. La societร  ha fatto della giovinezza la sua bandiera, sportivi e palestrati ne sono un esempio. Chi invecchia non vuole invecchiare, perchรฉ non รจ preparato alla senescenza, ma la scienza biologica dimostra inevitabilmente la sua veritร . Lโ€™anziano, il vecchio sottolineano tutto ciรฒ che cโ€™รจ di negativo nella vita: la malattia, la non autosufficienza, gli insulti del tempo, la morte. Guai, in questa fase, se venisse meno quel generoso volontariato che sostituisce encomiabilmente lโ€™Ente Pubblico assente. Sembra che chi di dovere non si renda conto di questa realtร , sembra che questa parte della umanitร , con il forte calo delle nascite, debba restare fuori dai loro progetti. Con i tanti disastri della Sanitร  Toscana, decantata come una delle migliori fra tante, quanto sopra detto non รจ nemmeno pensabile, ma allora quale tipo di umana civiltร  รจ la nostra? Come tantissime altre cose, quando si tenterร  di provvedere sarร  tardi
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