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COMUNE UNICO / UNICO COMUNE da COMUNE UNICO / UNICO COMUNE pubblicato il 2 Febbraio 2013 alle 5:00
[SIZE=4][COLOR=darkred]REFERENDUM: NIENTE FUSIONE TRA COMUNI, MA ANNESSIONE A PORTOFERRAIO [/COLOR] [/SIZE] [FONT=comic sans ms][COLOR=darkblue]di Gian Franco Casciano [/COLOR] [/FONT] Non può non destare meraviglia il soprassalto del sindaco di Portoferraio, Dr. Peria, per quello che egli chiama, ricorrendo all’immancabile ossimoro, il “silenzio assordante” calato sul progetto Comune unico.Desta meraviglia, in realtà, che il sindaco di Portoferraio abbia colto questo particolare momento della vita nazionale (e quindi anche elbana) per richiedere a gran voce che si riprenda –adesso- il discorso sul comune unico, non accorgendosi che è stato costretto ad urlare per avere la meglio con le sue parole (non tanto sul silenzio...ma) su ciò che v’è oggi di veramente assordante, cioè la clamorosa estrema angosciante espressione della immensa e preoccupante bagarre legata a quella che è questione (mi perdoni Peria) forse più rilevante (almeno, con un po’ di misura ammetterà, in questo momento) del progetto sul Comune Unico, cioè quella relativa alle elezioni parlamentari, alla elezione della possibile compagine governativa…almeno che non si voglia intendere (certo sicuramente non il sindaco Peria, ma qualcun altro potrebbe intendere) che “tanto a noi, all’Elba,…tanto poi chiederemo, o forse ci lamenteremo…ma poi…certo…con il comune unico…qualcuno…qualcuno avrà i propri benefici…farà i propri interessi….e allora… che ci importa della politica nazionale sul lavoro…e di chi la farà…che ci importa della politica nazionale sul sociale…e di chi la farà…” Mancano cinquanta giorni, dice Peria, alla data fissata per il referendum consultivo…forse sarebbe meglio ricordare che mancano soltanto 25 giorni alle elezioni per il Parlamento Italiano, per decidere chi andrà al governo…e forse non ci si accorge che potrebbe suonare….(non lo penso, ma qualcuno potrebbe pensarlo) come escamotage distraente ……dalla (diciamo così, confusa) attualità… affermare che …adesso, ora, in questo momento, a venticinque giorni dalle elezioni nazionali…..importa organizzare qualche dibattito…(dibattito pubblico e …finalmente chiaro… si dice…) aprire un confronto…per (addirittura) capire eventuali punti di condivisione...sul comune unico. Sentire queste espressioni, in questo momento, mi permetta, Dr. Peria, non appare buona strategia per indirizzare l’attenzione dei più…..verso gli interessi, le scelte, ai fini della tutela dei diritti più alti e più ampi...a livello nazionale….non è buon viatico per le modalità e lo spirito di indirizzo verso le stesse scelte più…strettamente locali… Mi permetto di ricordare che il mio antico scrivere sulla inopportunità della coincidenza delle due votazioni (referendum ed elezioni politiche) mirava proprio a questo…ad evitare commistioni nell’indirizzo meditativo, nel dibattito e… nella ponderazione delle scelte…ma quelle che volevano essere da parte mia soltanto espressioni di rispetto, di grande profondo rispetto, verso l’elettorato elbano e la autenticità delle decisioni, con estrema e disarmante superficialità in passato sono state, a dir bene, fraintese, eppure facile mi sembrava la comprensione della motivazione del mio auspicio! Purtroppo mi è facile concludere che la realtà attuale me ne dà sofferto conforto….! Facciamo in modo, insiste Peria, di non arrivare al 21 aprile senza che ci sia stato un vero dibattito sull’argomento. E questo è certamente necessario e questo certamente sarà. Il sindaco Peria e gli altri del comitato promotore conosceranno nella loro ampiezza e per tempo le motivazioni contrarie al progetto di comune unico presentato. Conosceranno i motivi non soltanto formali e preliminari che fondatamente contrastano l’ipotesi di una proposta normativa per un unico comune così come formulata. Non è un refuso, ho scritto volutamente unico comune, perché – mi si perdonerà se non riesco a non anticipare un fondamentale argomento- il progetto, così come formulato, non mira ad un “comune unico”, non mira ad “unificare” genti e territori ai fini di una crescita delle garanzie democratiche e sociali, ed a garanzia delle opportunità economiche di tutti, ma mira esclusivamente ad ampliare territorialmente l’attuale comune di Portoferraio, che muterà il suo nome bontà sua in quello di Comune dell’Elba, permettendogli di conquistare così tutti i benefici anche economici provenienti dai territori dell’intera isola, di arrogarsi tutti i connessi poteri amministrativi e decisionali, cancellando la vita, l’esistenza socio-amministrativa, delle genti di tutti i territori degli attuali comuni, senza alcuna garanzia di tutela dei diritti delle originarie comunità soppresse. In un momento in cui si discute di come garantire fondamentali principi di democrazia e dei diritti sociali della intera popolazione nazionale, mi sembra proprio sia opportuno temporaneamente tacere (sarà un temporaneo sommesso silenzio che non offende le orecchie di alcuno) sui risvolti ben poco limpidi della proposta sul c.d. comune unico. E’ quindi certo un risentirci a presto, ci diamo appuntamento a subito dopo…le elezioni nazionali, nella speranza di poter riuscire in quel momento a ricompattare gli animi che saranno naturalmente sconvolti dal contrasto elettorale, di poter ritrovare se possibile un minimo di serena e leale capacità di valutazione che permetta di andare al di là delle singole posizioni mirando con doverosa lealtà esclusivamente alla salvaguardia degli interessi di…tutti…ma proprio di tutti
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