Ma insomma Dante, un se ne pole propio piรน. Non ti si poโ lasciร un momento solo che ne combini una de le tue; stavolta addirittura mi caschi sul piffero. La romana lโha vista giusta. A te da bambolo un tโhanno mai imparato davvero la differenza che cโรจ tra una โcosaโ e โlโaltraโ , figuriamoci poi tra pifferi, e cannocchiali come fanno invece le mamme co le femmine. E del resto come potevi fa, io me lo ricordo bene come ora, sotto al Santissimo, quando chiamavi il tu babbo, โฆโฆ.. babbo, babbo, oh babbo e Virgilio sโaffacciava assonnato e ti rispondeva, oh Dante, la pianti di fa il logorino, si po sapรจ che vuoi di pomeriggio co sto caldo? Ecco, da qui, forte del โvuoiโ, sei cresciuto con una certa idea di libertร e con la convinzione che una โcosaโ valesse โlโaltraโ, ma la romana, che invece chiamava mamma, mamma, mammaโฆโฆโฆ., ha capito tutto al volo.
Amico Dante, ho lโimpressione, che dovremo proprio facci un gotto di vino โPontiโ da Ivano, intanto che รจ a San Felograd in attesa dei Cosacchi, cosรฌ finimo di tiracci su di morale e un ci penzamo piรน.
Ciao Dante e ciao Ivano (mi araccomando, aguanta)
Caruggine