Signor Dante,
mi dispiace di non poterla compiacere con piรน confacenti comportamenti elettorali.
Lo scherzo piace anche a me e questa barzelletta (che nella mia versione si svolge in manicomio) la racconto ancora, dopo tanti anni. Ma entriamo nel merito: contrariamente alla sua metafora, i miei attributi non sono minacciati da autolesionismo, ma piuttosto da scelte altrui.
Per quanto mi riguarda, ho sempre creduto e credo nei valori della politica e nei partiti, quelli veri, capaci di aggregare consensi sui rispettivi progetti in competizione tra loro: organizzazioni rappresentative di valori e interessi effettivi e capaci di selezionare democraticamente la loro classe dirigente attraverso i congressi.
Tutto questo ci รจ stato scippato ventโanni fa e al suo posto ci hanno imposto questo simulacro di bipolarismo, basato sulla reciproca delegittimazione. Poi, per farci digerire le loro incredibili aggregazioni, ci hanno spiegato (da una parte e dallโaltra) che dโallora in avanti non dovevamo piรน votare per il nostro partito (che avremmo cercato invano nelle schede), ma piuttosto per quel polo che meno confliggeva con le nostre idee. A questo siamo rimasti e i recenti appelli al voto utile di Bersani e Berlusconi sโispirano ancora a questo concetto.
Per quanto mi riguarda non gliene voglio assolutamente, ma puรฒ darsi che non sia cosรฌ intelligente da trovarmi unโalternativa. Per favore, mi aiuti lei!