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MORIRE DI MONTI da MORIRE DI MONTI pubblicato il 22 Dicembre 2012 alle 17:59
ENNESIMA STANGATA A CHI LAVORA...... SEMPRE LUI.... IL TECNICO..... ERA BONO ANCHE IL MI ASINO....... L'allarme Tares per negozi e locali La tassa sui rifiuti aumenta del 293% La denuncia di Confcommercio che dice: "L'aggravio avrร  punte del 600%. Molte imprese in situazione di grave vulnerabilitร ". Per le famiglie aumento medio di 80 euro l'anno ROMA - Ai cittadini costerร  piรน della famigerata Imu. Ma per molti negozi e piccole aziende la stangata sarร  anche peggiore, "tanto pesante da porli in una situazione di grave vulnerabilitร ". Cioรจ a forte rischio chiusura. La denuncia viene da Confcommercio e riguarda la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che dal primo gennaio sostituirร  Tarsu e Tia. E che secondo le simulazioni dell'associazione potrebbe portare un aggravio medio per le imprese del 293%, con punte di oltre il 600% per alcune tipologie di attivitร  come ortofrutta, bancarelle alimentari e discoteche. "Tutto a causa di coefficenti che non rispecchiano la reale produzione di rifiuti", sostiene Confcommercio. Che chiede al governo di rinviare l'entrata in vigore dell'imposta al 2014, in modo da elaborarne altri piรน fedeli. Ma finora l'unica concessione dell'esecutivo riguarda i tempi di pagamento: la legge di Stabilitร  ha fatto slittare i termini per versare la prima rata da gennaio ad aprile. Due imposte in una. Per alcuni esercenti il rincaro รจ giร  a bilancio da un pezzo. Sono quelli situati nei 1.340 Comuni (il 17% del totale, soprattutto al Nord) passati negli ultimi anni dalla Tarsu alla Tia, con conseguente ritocco verso l'alto delle tariffe. La Tares, almeno per il 2013, applicherร  gli stessi coefficenti, basati su quantitร  e qualitร  dei rifiuti prodotti, estendendoli a tutti i municipi del Paese. Ma dovrร  rispettare due parametri ulteriori: coprire del tutto le spese di raccolta sostenute dai comuni e finanziare anche i servizi "indivisibili", come illuminazione e manutenzione delle strade. Di base 30 centesimi al metro quadro, aumentabili a 40 a discrezione dei sindaci. Nel complesso una "maggiorazione enorme", come mostrano le simulazioni di Confesercenti. Per un negozio di abbagliamento o un ferramenta di 200 metri quadrati in Provincia di Milano, il passaggio da Tarsu a Tares si traduce in un raddoppio dell'imposta: da 690 a 1.067 euro. Per una macelleria di 300 metri quadri la spesa triplica: da 1.204 a 3.567 euro. Ma ai ristoranti va ancora peggio: da 802 a 4.735 euro per uno spazio di 200 metri quadrati. Per finire con discoteche e night club, i piรน tartassati: da 558 a 4.435 euro. Paga tutta Italia. Fin qui Milano. Ma il quadro รจ anche peggiore nel resto del Paese. Tra le sei Regioni monitorate da Confesercenti infatti Lombardia e Toscana sono quelle in cui l'aggravio medio รจ piรน basso, "solo" del 290%. In Piemonte, sfonda quota 300%, cosรฌ come in Puglia e Sicilia. E l'impatto maggiore sarร  proprio su negozi e imprese del Sud, visto che in Meridione la grande maggioranza dei Comuni applica ancora la vecchia Tarsu, piรน economica della Tia. Disparitร  geografiche e di settore che dimostrano, secondo Confesercenti, come gli attuali coefficenti per il calcolo dell'imposta vadano ridefiniti per non falsare la concorrenza. Aggregando i dati nazionali si notano alcuni comparti meno penalizzati, come negozi di abbigliamento (+50%), campeggi e distributori (+100%), edicole e tabaccai (+100%). E altri colpiti in modo pesante, come i ristoranti (+480%), pescherie e fiorerie (+650%), i banchi di generi alimentari nei mercati (+650%) e le discoteche (+680%). Peggio dell'Imu. Non va meglio alle famiglie. In termini assoluti pagheranno meno degli esercizi commerciali, ma sul bilancio domestico la Tares peserร  addirittura piรน della tanto vituperata Imu, l'imposta sulla casa. Lo rivela uno studio della Uil: una famiglia "media", per un'abitazione "di medie dimensioni", finirร  per sborsare 305 euro, contro i 225 della vecchia Tarsu. Nel dettaglio: 53 euro in piรน per la gestione dei rifiuti e 27 per gli altri servizi municipali. In totale 80 euro, con un aggravio medio del 37,5%. "Se con l'Imu la stangata รจ stata certa, la Tares del 2013 non sarร  da meno", commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil. Per i Comuni invece l'imposta si tradurrร  in un gettito extra di 1,9 miliardi, da sommare ai 7,6 incassati per la gestione dei rifiuti nel corso del 2012.
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